La Nuova Sardegna

Nuoro

Pd, provvidenziale rinvio tra i veleni

Pd, provvidenziale rinvio tra i veleni

Le varie correnti sono lacerate dalle polemiche, nonostante la condivisione unitaria regionale su Renato Soru

16 settembre 2014
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NUORO. La resa dei conti è soltanto rinviata, ma i veleni continueranno a scorrere almeno fino a venerdì. La situazione all’interno del Partito democratico è sempre più tesa. A risolvere almeno in parte la situazione, che rischiava di diventare davvero esplosiva, è stato il comunicato della segreteria regionale arrivato ieri poco prima di mezzogiorno: «È stato disposto dalla segreteria regionale del Pd, sentito il coordinamento regionale e le segreterie provinciali, l’aggiornamento della presentazione delle candidature a segretario provinciale e cittadino a venerdì 19 alle ore 20».

Una deroga attesa, che dovrebbe permettere alle varie anime del Pd di ritrovarsi, discutere e cercare di ricompattarsi attorno a un nome che possa essere espressione della massima unitarietà possibile. Ma sarà un’impresa ardua, perchè troppo forti sono le tensioni tra le varie correnti e troppo duri i contrasti e le accuse reciproche, che in questi ultimi giorni sono diventate infuocate, per pensare di poter trovare un minimo di consenso su un nome condiviso.

L’ultimo nome bruciato sull’altare delle correnti è quello del consigliere comunale Antonio Arghittu. Nome fatto trapelare ad arte mentre erano in corso i sondaggi per valutare le varie disponibilità a scendere in campo e caricarsi sulle spalle le pesanti responsabilità della segreteria di un partito che sta per affrontare una prova difficilissima: le elezioni amministrative che nella prossima primavera interesseranno Nuoro e una decina di comuni. Arrivare spaccati a quelle prove significherebbe rischiare oltre misura. Perché se è vero che il Partito democratico è ben radicato nel territorio, è anche vero che la popolazione è stanca di assistere a questi poco edificanti spettacoli per la gestione del potere e anche di subire impotente scelte calate dall’alto.

«Intorno al mio nome era in corso un ragionamento – ha spiegato Antonio Arghittu, che si è affrettato a tirarsi fuori dalle polemiche –. Ma come pregiudiziale avevo detto che sarei sceso in campo soltanto se attorno al mio nome ci fosse stata la massima convergenza. Alle condizioni attuali, non se parla proprio. Serve un segretario che unisca, non servono altre lacerazioni».

Stessa storia per Francesco Manca, attuale segretario cittadino, il cui nome in serata è stato messo a sfrigolare sulla graticola. «Ma non se ne parla – ha spiegato –. Mi sto battendo per il cambiamento, non sono alla ricerca di candidature».

Intanto le varie correnti continuano a cercare soluzioni per uscire dalla situazione di stallo. Anche perché a parole tutti sono schierati con Renato Soru per la segreteria regionale, ma poi in città l’unitarietà regionale si perde in mille rivoli. Tutti avvelenati. E sullo sfo ndo si profila anche la battaglia delle tessere. Con pesanti accuse per l’esclusione dei circoli di alcuni paesi e l’improvvisa comparsa di oltre 150 tessere relative all’anno 2013, sulle quali è in corso una verifica della commissione regionale. (plp)

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