La Nuova Sardegna

Nuoro

Prestigioso incarico per il colonnello Bono

Lascia il comando provinciale per diventare Capo di stato maggiore della Legione Sardegna

12 settembre 2014
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NUORO. «La criminalità barbaricina è cambiata, ora c’è la droga e vorrei precisare che Nuoro non ha soltanto un ruolo marginale». L’analisi è del colonnello Vincenzo Bono, profondo conoscitore della realtà nuorese, che dopo quattro anni trascorsi alla guida del comando provinciale carabinieri, lascia Nuoro per andare a ricoprire un incarico di grande prestigio a Cagliari: Capo di stato maggiore della Legione Sardegna. «Lascio un territorio che mi ha dato tanto e al quale sono particolarmente affezionato – ha spiegato l’ufficiale, che da lunedì sarà a Cagliari –. C’ero arrivato la prima volta nel 1992 da capitano al comando del nucleo investigativo fino al 1996. Un anno dopo, nel 1997, sono tornato con il grado di maggiore al comando del Reparto operativo rimanendo fino al 2000. Poi, nel 2010 l’incarico di comandante provinciale. Che dire? – ha aggiunto il colonnello Bono con un filo di commozione – che in questi periodi ho conosciuto diversi tipi di criminalità. Dai sequestri e gli omicidi alla droga e alla criminalità telematica. Ma ho anche avuto il piacere di vedere una grande crescita della società nuorese. I giovani si stanno affrancando da certi luoghi comuni e stanno acquisendo quel senso dello Stato che prima non c’era – ha sostenuto il comandante provinciale –. Prima nei confronti delle forze dell’ordine c’era ostilità, ora c’è un nuovo clima di apertura. Un’aria nuova, orientata verso la positività».

Vincenzo Bono, 52 anni, è un grande investigatore. Un fiuto eccezionale ed eccezionali qualità investigative che nella sua lunga carriera gli hanno permesso di conseguire risultati di grandissimo rilievo. Era stato lui con i suoi uomini, con i quali ha sempre instaurato un bellissimo rapporto, a scoprire sui monti di Lula la grotta dove era stato tenuto in ostaggio il piccolo Farouk Kassam. E ha anche seguito altri sequestri di persona come quelli di Ferruccio Chechi, Giuseppe Vinci e Silvia Melis, ma anche la sanguinosa faida di Irgoli e gli omicidi in Ogliastra. L’ufficiale porterà a Cagliari un patrimonio di conoscenze e di rapporti interpersonali cementati da anni di impegno e duro lavoro. «Lascio un comando eccezionale – ha concluso il colonnello Vincenzo Bono –. Carabinieri meravigliosi sul piano operativo quotidiano e con un grande senso di appartenenza. Uomini che sono orgoglioso di aver avuto al mio fianco». (plp)

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