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Nuoro, Pd: scoppia la guerra delle tessere false

Nuoro, Pd: scoppia la guerra delle tessere false

L’assemblea di “Sardegna Più. Meglio” vota all’unanimità un documento inviato a Matteo Renzi e a Matteo Orfini

07 settembre 2014
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NUORO. «Vogliamo manifestarvi la nostra più forte e decisa preoccupazione per la palese situazione di illegalità formale e sostanziale con la quale il Pd nuorese si appresta ad iniziare la propria stagione congressuale». Comincia così una lettera appena partita da Nuoro all’indirizzo al segretario nazionale del Pd Matteo Renzi ed al presidente nazionale Matteo Orfini. Documento approvato all’unanimità dall’assemblea di Sardegna Più. Meglio riunitasi venerdì sera all’Hotel Grillo. «Le manifeste, reiterate e comprovate violazioni al regolamento nazionale del tesseramento del Partito democratico e allo statuto regionale del Pd della Sardegna, messe in atto, ormai da anni, dagli organismi provinciali nella predisposizione degli elenchi degli iscritti, sono state avallate dalla Commissione provinciale di garanzia, istituzione interna posta teoricamente a tutela delle regole a garanzia di tutti».

«Da mesi – si legge nella missiva – non si riunisce più alcun organismo e si opera in totale ed ingiustificata solitudine, nonostante la direzione regionale del partito avesse deliberato il superamento delle vecchie segreterie e l’adozione di una gestione unitaria del partito fino ai congressi». Il documento di Sardegna Più. Meglio fa subito l’elenco delle irregolarità: «date di scadenza fissate arbitrariamente, militanti storici a cui viene rifiutata l’iscrizione al partito senza alcun motivo, tessere che vengono fatte e pagate da terzi all’insaputa dell’iscritto e dei segretari di circolo, iscritti che pur avendo pagato la tessera non risultano negli elenchi del partito, circoli che non sono in possesso materialmente delle tessere, richieste di chiarimenti del tutto ignorate; sono alcuni degli esempi che testimoniano di come ormai il Pd provinciale, sfacciatamente e nella assoluta certezza della propria impunità, non rispetti più alcun tipo di norma regolamentare o statutaria. Ad appena dieci giorni dalla scadenza della presentazione della candidatura a segretario provinciale, per la quale sono necessarie le sottoscrizioni degli iscritti, i segretari di circolo, che hanno anche il compito di convocare le assemblee congressuali, non sono neppure in possesso dell’anagrafe certificata dei propri iscritti, ancorché quest’ultima sia del tutto irregolare; non vi è stata, inoltre, alcuna riunione preparatoria del congresso».

Un realtà davvero pesante per il Partito democratico nuorese. «Le illegalità sopra descritte hanno indotto alcuni Circoli territoriali, già dal 2012 e a tutt’oggi, a presentare puntuali e motivati ricorsi alla Commissione provinciale di garanzia che, però, sono stati sistematicamente ignorati». «Tale situazione non è in alcun modo tollerabile, specialmente nell’attuale fase che vede il rinnovo degli organismi dirigenti per i prossimi quattro anni. Vogliamo un Congresso vero, aperto e partecipato e non condizionato da vecchie ed anacronistiche pratiche di tesseramenti fasulli o comunque fuori dalle regole che, da sempre, hanno determinato l’impossibilità di una partecipazione alla vita democratica dei partiti e delle istituzioni da parte dei cittadini. Oggi, l’organizzazione provinciale di Nuoro, non garantisce la legittimità dei Congressi a causa di un tesseramento irregolare e sconosciuto alla maggioranza del partito. Il Pd ha bisogno di credibilità, di legittimazione popolare e di quella consapevolezza di essere, in prima persona, testimoni e protagonisti di quella rinascita etica che chiediamo alla politica».

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