La Nuova Sardegna

Nuoro

La crisi dell’edilizia travolge anche i piccoli cantieri

di Tito Giuseppe Tola

Macomer, a luglio è stata rilasciata una sola concessione Il settore trainante negli anni ’90 è completamente fermo

30 agosto 2014
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MACOMER. A Macomer le imprese edilizi sono una specie estinzione. Quelle in attività si possono contare sul palmo di una mano. La crisi sta cancellando l’habitat nel quale le imprese del settore crescono e si moltiplicano. A Macomer non si costruisce più. Si fanno piccole ristrutturazioni, ampliamenti di poco conto, riparazioni e manutenzioni straordinarie di tetti e facciate, ma non si ha sentore di ristrutturazioni radicali di edifici di una certa dimensione che garantiscono lavoro per mesi, se non per anni, o di nuove costruzioni, che sono l’ossigeno e il pane quotidiano che consentono alle imprese di vivere. Se di progetti per interventi importanti non ce ne sono più da tempo, non va meglio con i piccoli lavori. Di solito i mesi estivi sono quelli in cui si fanno piccole ristrutturazioni o si interviene con le manutenzioni della casa. Si approfitta della bella stagione perché facilita i lavori. A Macomer non c’è stata nessuna ripresa dell’attività edilizia neppure con l’arrivo dell’estate. I numeri delle autorizzazioni rilasciate dal comune parlano chiaro. A luglio è stata rilasciata una sola concessione edilizia per una variazione da apportare su una concessione rilasciata a maggio.

Nello stesso mese sono state rilasciate tre Duap, le dichiarazioni uniche autocertificative per gli interventi di edilizia in locali artigianali, commerciali e legati ad attività produttive. Due sono dichiarazioni di agibilità riguardanti locali esistenti e una che autorizza l’installazione di silos in un mangimificio a Tossilo. Nessuna delle quattro porterà lavoro in più per le imprese. A Macomer non si costruisce più e l’edilizia è praticamente ferma da anni. Fino a pochi anni fa non mancavano le nuove costruzioni, ma si parlava ugualmente di crisi perché il boom degli anni Ottanta e Novanta alimentava un’attività di ben altre dimensioni. Erano i tempi delle grandi lottizzazioni e dei piani di zona di Scalarba che alimentarono l’attività edilizia richiamando imprese anche dai comuni della zona. La media era di dieci all’anno tra il 2005 e il 2008. Dall’inizio del 2014, invece, non è stata rilasciata una sola concessione per nuove costruzioni. Nel 2002, quando si iniziò a parlare dei crisi del settore, vennero rilasciate 152 licenze edilizie delle quali 16 per nuove costruzioni. La crisi, ma anche l’imposizione pesante che grava sugli immobili, ha imbalsamato l’edilizia anche a Macomer dove un tempo era uno dei settori trainanti.

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