La Nuova Sardegna

Nuoro

Spending review: «Nessun debito, solo crediti alla Zir»

di Tito Giuseppe Tola
Spending review: «Nessun debito, solo crediti alla Zir»

Macomer, il direttore dell’ente smentisce i dati nazionali Al Consorzio attribuite perdite per oltre 5 milioni di euro

28 agosto 2014
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MACOMER. Forse hanno letto male i conti o forse hanno preso un abbaglio gli esperti del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, quando hanno esaminato i conti del Consorzio Zir di Macomer, ente in liquidazione, al quale vengono attribuite perdite per cinque milioni e 200 mila euro che, se fossero confermate, lo collocherebbero tra i consorzi industriali più indebitati d’Italia. Il quale è in buona compagnia. Nell’elenco pubblicato sul sito del commissario alla spending review tra le prime dieci aziende partecipate con un patrimonio negativo spiccano la Cmv Spa, società di gestione del Casinò di Venezia con un rosso da 20 milioni, la Fiera di Roma con 15 milioni di passivo e il Cotral del Lazio il cui passivo è di 15 milioni. Ma al Consorzio industriale cascano dalle nuvole. «L’ente – dice il direttore, Mario Rubattu, – non ha debiti né con le banche né con i fornitori. Vanta crediti nei confronti delle imprese e persino di Abbanoa. Il fatto è che i finanziamenti della Regione per i servizi, compresi quelli in conto capitale, vengono registrati come debiti. Non so spiegare su che cosa si basi l’analisi del commissario Cottarelli. Cercheremo di saperne di più». I comuni di Borore e Macomer avevano avviato le procedure per costituire un consorzio al quale doveva fare capo l’area industriale di Tossilo. La pratica si è arenata in Regione. «Al di là di questo dato economico, che se confermato preoccupa – dice il sindaco di Macomer, Antonio Succu, – si lavora per uscire in tempi rapidi dalla gestione commissariale e procedere a una definizione stabile e duratura dei confini del consorzio stesso. Un consorzio esteso a livello provinciale del quale farebbero parte territori con problematiche diverse non servirebbe». Sul passivo dell’ente manifesta perplessità anche il sindaco di Borore, Tore Ghisu. «Se i debiti ci sono – dice –, non capisco come siano stati fatti. Vogliamo comunque vederci chiaro. I conti vanno subito chiariti anche in prospettiva di una gestione diversa da quella commissariale. Così com’è l’ente non regge e non serve a nessuno. Col consorzio provinciale, visto anche che non ci saranno più le province, servirà ancora di meno. Facciamo subito chiarezza sui conti e poi riprendiamo il discorso del nuovo consorzio».

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