La Nuova Sardegna

MACOMER. Il rischio è alto soprattutto per la presenza della vasta estensione boschiva del monte Sant’Antonio, ma finora Macomer è riuscita a parare i colpi dei piromani grazie al lavoro degli uomini del servizio regionale antincendio, ma anche all’opera dei volontari dell’Ekoclub Mariano Falchi e dei barracelli. L’incendio di martedì pomeriggio ha rischiato però di raggiungere il bosco. L’allerta resta ai massimi livelli perché, nonostante il piano regionale antincendio indichi il territorio di Macomer a rischio nullo, il pericolo che non si riesca a controllare e a spegnere le fiamme è molto alto e incendi che potrebbero patire dalla statale 129 bis Macmer-Bosa o dalle strade provinciali per San Leonardo e per Scano Montiferro possono raggiungere con facilità il bosco sul monte.

L’incendio divampato martedì pomeriggio è partito dalla zona di Sa Serra. Si tratta di un incendio doloso. Non è la prima volta che questa zona viene raggiunta dal fuoco. Nel settembre del 2010, un incendio appiccato in territorio di Sindia raggiunse la zona di Sa Serra dove venne poi bloccato. Nel 2011 è stato appiccato proprio a Sa Serra in prossimità dell’area dove era in corso un intervento di rimboschimento. Quest’anno i piromani ci hanno provato di nuovo. Le fiamme sono state bloccate prima della zona boschiva, che comunque è protetta da ampie fasce tagliafuoco realizzate prima dell’inizio della stagione estiva. Il personale del servizio anticendio è limitato al numero di uomini e alla disponibilità di mezzi previsti per le zone classificate a rischio nullo. Il comune di Macomer, pur con i mezzi ridotti dai tagli ai trasferimenti regionali e statali e con una scarsa disponibilità di risorse economiche, mette in campo i barracelli e i volontari dell’Ekoclub. Il loro lavoro è utilissimo soprattutto nella vigilanza e nell’avvistamento tempestivo degli incendi. (t.g.t.)