La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Asl: l’acqua è di nuovo potabile

di Sergio Secci
L’Asl: l’acqua è di nuovo potabile

San Giovanni di Posada, il sindaco Roberto Tola revoca l’ordinanza che ne vietava l’utilizzo

26 agosto 2014
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POSADA. È stata revocata ieri mattina dal sindaco Roberto Tola l’ordinanza che imponeva il divieto di utilizzo dell’acqua dei rubinetti in tutta la borgata turistica di san Giovanni. I nuovi prelievi effettuati dai tecnici dell’azienda sanitaria locale, hanno permesso di accertare che i valori del liquido immesso nella condotta dal potabilizzatore gestito da Abbanoa, sono tornati a norma.

Non ci sono quindi più pericoli per l’utilizzo dell’acqua che può essere bevuta, utilizzata per cucinare e per l’igiene della persona. La notizia era attesa dopo che già da domenica, il primo cittadino dopo essersi consultato con la Asl, aveva avuto notizie ufficiose sul rientro a norma dei parametri. In tanti comunque per sicurezza, hanno preferito attendere l’ufficialità che è arrivata ieri mattina e hanno continuato ad utilizzare acqua minerale. Se comunque tutto si è risolto per il meglio, resta il grave danno all’immagine turistica del territorio posadino che dai giorni a cavallo di Ferragosto fa registrare il tutto esaurito negli alberghi e locali ricettivi. Trovarsi senz’acqua potabile nei giorni più caldi dell’anno ha provocato più d’un disagio, visto che a causa della presenza di sostanze dannose per l’organismo, non ci si poteva nemmeno lavare i denti o fare la doccia con la conseguenza che centinaia di utenti inviperiti, hanno tempestato di telefonate gli uffici di Abbanoa e quelli del comune che ha fatto da tramite con il gestore delle acque.

Migliaia le persone interessate dal provvedimento restrittivo con le ripercussioni maggiori che ovviamente hanno interessato bar e ristoranti del litorale visto che l’acqua dei rubinetti non poteva essere utilizzata per le macchinette del caffè o per lavare verdure e frutta. Il suo utilizzo, ai sensi dell’ordinanza, era infatti consentito dopo la bollitura.

E se a Posada la situazione è tornata alla normalità, resta in vigore invece l’ordinanza a Siniscola con la maggioranza che rispedisce al mittente le accuse arrivate dal consigliere Farris e dal medico Franco Floris. «Abbanoa, nonostante i continui solleciti dell’amministrazione non è stata in grado fino ad oggi, di organizzare una efficiente potabilizzazione delle acque grezze provenienti dall’invaso – dice una nota della giunta – Per quanto riguarda lo sfruttamento delle acque sorgive l’amministrazione fin dal suo insediamento ha proposto l’utilizzo dell’acqua del Montalbo, trasmettendo alla Regione vari studi peraltro recepiti in forma di osservazioni nel piano di Gestione del distretto idrogeologico. Insisteremo a chiedere con forza alla Regione l’utilizzo del bacino idrico del Montalbo di 15 milioni di metri cubi, che potrebbe dare risposte definitive alle esigenze di Siniscola».

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