La Nuova Sardegna

Nuoro

Sfilata delle maschere, grande spettacolo

Sfilata delle maschere, grande spettacolo

Centinaia di persone lungo il percorso. Il pubblico coinvolto dai figuranti che hanno dipinto di nero il viso della gente

18 agosto 2014
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NUORO. Lo spettacolo delle maschere tradizionali dei paesi dell’interno. E il coinvolgimento della gente. Momenti di una festa che ha mosso i primi passi verso la maestosa Sagra del Redentore di domenica prossima. Centinaia di persone si sono assiepate lungo il percorso della sfilata, partita da piazzale Sardegna, snodatasi lungo via Lamarmora e il corso Garibaldi e conclusa nei giardini di piazza Mameli. I gruppi in maschera, più spontanesi rispetto alla sacralità del Redentore, hanno dato grande spettacolo. Con le loro danze e con le loro esibizioni davvero coinvolgenti. Non a caso gli “intintos” si chiamano così: con le loro mani nere hanno “intinto” decine di persone, soprattutto le turiste, abbracciandole e sporcandole i visi di nero. Momenti di grande partecipazione, presentati con professionalità da uno speaker d’eccezione, il fotografo-scrittore amante delle tradizioni Franco Stefano Ruiu. Di ogni gruppo ha raccontato minuziosamente storia e movimenti. Coinvolgente. Così tanto che un “marcantonio” degli Urthos di Fonni, alto almeno due metri, avvolto in una candida pelle (forse due, vista la stazza) di pecora, sentendosi chiamato in causa è salito con un balzo sul palco del presentatore, proprio di fronte alla chiesa delle Grazie, e si è lanciato in un abbraccio stritolatamente affettuoso. Franco Stefano Ruiu ha partecipato al gioco e così alla fine dell’abbraccio si è ritrovato con il viso tutto nero. Tra gli applausi della gente. E i gridolini felici dei bambini che prima spaventati e poi rassicurati correvano verso quegli omoni con le pellicce per farsi annerire la faccia.

Che spettacolo gli “Urthos e Buttudos” liberi di liberare la loro fantasia. Ogni palo, ogni scalinata, ogni parete sui cui arrampicarsi lungo il percorso è stata la loro. Per questo hanno sfilato per ultimi, altrimenti chissà a che ora sarebbe finita la sfilata. Che era stata aperta dal suono delle trombe e dal rullo dei tamburi dei Trombettieri della Sartiglia. A seguire, gli spettacolari Merdules e Boes di Ottana, poi i Murronarzos, Gulana, Intintos e Maimones di Olzai, dietro di loro i trascinanti Thurpos di Orotelli con le loro scenette di vita contadina. E ancora: i Tumbarinos di Gavoi, su Bundu di Orani, i misteriosi Colonganos di Austis con le maschere scure addolcite dal verde dei rametti e delle foglie delle piante di quella zona della Barbagia. Poi i Merdules bezzos e i Mamutzones di Samugheo. E infine, l’inconfondibile trascinante suono dei campanacci dei Mamuthones e Issohadores della Pro loco di Mamoiada che hanno danzato lungo il lungo percorso e dato spettacolo con un ballo senza fine davanti allo storico caffe Tettamanzi. Poi, il gran finale ai giardini con una turista con il viso “tinto di nero” che ha rubato il microfono allo speaker e urlato: «Siete tutti fantastici». (plp)

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