La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE La croce dell’Erchitu. Lupi mannari e boes mulinos: miti e leggende dell’isola

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE La croce dell’Erchitu. Lupi mannari e boes mulinos: miti e leggende dell’isola

L’almanacco di Tonino Bussu

18 agosto 2014
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Nelle antiche storie si parla spesso di un uomo che, a notte fonda, durante la Luna piena, si copriva con un copricapo femminile, si liaiat su micadore, se lo legava sotto il mento come fanno i Mamuthones e, uscito di casa, col suo spirito entrava nel corpo di un bue, s’imbovava, e girava per il paese emettendo dei terribili e lancinanti muggiti, sferrando con gli zoccoli martellanti colpi che sprizzavano fuoco dal ciottolato e producendo un rumore assordante che raggelava il sangue alle persone che abitavano la casa dinanzi alla quale era solito fermarsi con i suoi sempre più agghiaccianti muggiti, mùlios, da cui muliache o mùlinu, che preannunciavano dolorosi fatti luttuosi. Questa temibile e misteriosa figura in Sardegna veniva chiamata Boe Mùlinu o Boe Muliache o Erchitu. Possiamo indentificare in questa figura malaugurante il corrisponde del Lupo mannaro che viene evocato in altre realtà. È chiaro che da noi il lupo non esiste e di conseguenza nemmeno il mito della sua presenza nei racconti e nella cultura e tradizione popolare, per cui viene sostituito dal Bue, su Travu, il Toro, che è un simbolo ricorrente, sin dall'antichità, nelle tradizioni delle popolazioni sarde. Pertanto su Boe Mùlinu o Muliache si inserisce proprio nelle credenze legate al Lupo Mannaro, altra figura misteriosa e temuta, di antichissime origini, oggetto di ben note leggende anche nell'antichità classica, che per secoli ha indicato un uomo che, nelle notti di Luna piena, si trasforma in lupo e si aggira nei paesi. Era diffusa la credenza che lupi mannari o Boes Mùlinos si nascesse e dipendesse dal momento del concepimento o della nascita, altri invece lo potevano diventare perché vittime di malefici o di stregonerie per cui venivano soggetti al “mal di luna” e quindi nelle notti di Luna piena si mettevano ad ululare magari nei pressi di qualche cimitero impressionando la gente comune che intravvedeva macabri e funesti presagi.

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