La Nuova Sardegna

Nuoro

Sfiducia al sindaco di Orani «Ecco le nostre ragioni»

di Andreina Zichi
Sfiducia al sindaco di Orani «Ecco le nostre ragioni»

Il gruppo dei Democratici spiega in una lettera aperta i motivi della sua decisione «Pinna, oltre a non rispettare il patto politico, ostacolava l’attività degli assessori»

14 agosto 2014
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ORANI. Non si placa, ad Orani, la polemica tra maggioranza e opposizione, mentre la comunità attende ancora di sapere se ci sarà o meno il commissariamento. Il gruppo dei Democratici per Orani, che ha sfiduciato il sindaco Franco Pinna, in una lettera aperta alla comunità spiega le ragioni del proprio gesto. «La crisi non è frutto di motivazioni o interessi personali né di beghe – si legge nel documento – ma ha radici profonde, potremmo dire che inizia subito dopo le elezioni». La nota spiega quindi come il patto politico, che prevedeva la rotazione degli assessori a turni di dieci mesi ciascuno, non sia mai stato rispettato, così come sarebbe accaduto altre volte. A ciò si sarebbero inoltre aggiunte «limitazioni pesanti e continue all’attività politico amministrativa di ogni assessore, rendendola di fatto impossibile». L’atteggiamento del sindaco avrebbe portato alla prima vera crisi, che risale al 2012 e che si sarebbe conclusa con un rimpasto di giunta, e «la caduta dell’amministrazione - continua la lettera – per il bene del paese, è stata evitata per un soffio. Si è sperato in una presa di coscienza da parte del sindaco, ma dopo una breve tregua tutto è ricominciato come prima. Per il bene del paese siamo andati avanti per un altro anno e mezzo, convinti che si potessero superare gli ostacoli». Dopo una serie di problemi, come l’introduzione dell’addizionale Irpef, la chiusura del nido e della ludoteca, la mancata apertura della nuova biblioteca, a far traboccare il vaso sarebbe stata la questione del museo Nivola, con le lettere inviate dal sindaco alla figlia dell’artista. «Noi non condividiamo né il modo né il contenuto degli scritti – prosegue la nota – dove siamo coinvolti senza consultazione e che non sono state scritte d’impulso, come se poi l’impulso giustificasse tutto». Nello spiegare come l’attività potrebbe proseguire anche in questi mesi, utilizzando ad esempio le delibere di giunta in dodicesimi per finanziare le associazioni, o che i fondi per le scuole non andranno persi perché da impegnare entro il 2015, il documento si chiude rivolgendosi al sindaco. «Caro sindaco, saremo anche degli inesperti ma quando ci siamo candidati credevamo davvero di mettere tutte le nostre energie per il bene del paese. Ci assumiamo le nostre responsabilità, difendiamo le nostre scelte con l’onestà, la lealtà e la dignità che ci ha sempre contraddistinti».

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