La Nuova Sardegna

Nuoro

Capo Comino, blocchetti vista mare

di Paolo Merlini
Capo Comino, blocchetti vista mare

Le proteste dei cittadini per un cantiere in apparente abbandono a Sos Appentos, di fronte al villaggio di S’ena ’e s’acchitta

08 agosto 2014
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INVIATO A SINISCOLA. «Sos Appentos ha detto? Di quale lottizzazione parla?». Degli scheletri di case con blocchetti a vista che fanno mostra di sé da qualche anno a questa parte. «Ah, il formicaio». All’ufficio urbanistica del Comune non usano mezzi termini per definire una nota stonata, certo non l’unica, in un tratto del territorio siniscolese baciato dalla fortuna quanto a eccellenze ambientali, pluripremiato per la qualità del mare e per la salvaguardia delle coste. Siamo sulla statale 125, l’Orientale sarda, attorno al chilometro 250: da qui, portandosi in cima alle colline circostanti, lo sguardo abbraccia il golfo che dalle spiagge di ciottoli a sud di Santa Lucia arriva sino all’Isola Rossa, passando per lo stagno di S’ena ’e s’acchitta e la spiaggia bianchissima della Salinedda, con alle spalle le dune più belle della costa orientale. Percorrendo la 125, proveniendo da Siniscola, sulla sinistra troviamo il villaggio di S’ena ’e s’acchitta, un raro esempio, anche per il territorio di Siniscola, di come è stato possibile coniugare sviluppo turistico e rispetto dell’ambiente; sulla destra, sino a 10-15 anni fa c’erano pochissime abitazioni, proliferate in modo più o meno rispettoso negli ultimi tempi.

Il formicaio, per usare l’efficace definizione appresa in municipio, fa parte di una più vasta lottizzazione per la quale è stata rilasciata regolare concessione edilizia nel novembre 2011, quindi poco meno di tre anni fa, all’imprenditore di Torpè Agostino Satta, attraverso la società Rs Profil Sarda srl. La concessione prevedeva un ristorante, case e appartamenti per complessivi 6427 metri quadri, pari a circa 3600 metri cubi. Per tutti a Siniscola è però nota come lottizzazione Perino: Salvatore Perino è infatti un anziano quanto energico carabiniere in congedo, da tempo proprietario di queste terre oggi destinate all’edilizia turistica. I lavori sono realizzati dall’impresa Columbu di Olzai, mentre il progettista è Gianluca Sanna.

Scaduto il nulla osta. Le concessioni durano tre anni dall’inizio dei lavori, cominciati presumibilmente poco dopo la fine del 2011, e che quindi dovrebbero essere conclusi alla fine di quest’anno o durante il prossimo; il ristorante è stato ultimato e dato in gestione, gli appartamenti completati, ma le diciannove case sono ancora poco più che un rustico: tetto in cemento, che solo in qualche caso è ricoperto da tegole, mura rigorosamente in mattoni rossi e nessun infisso. Solo due villini (in realtà appartamenti di 60-70 metri quadri) sono stati intonacati. Uno è stato completato e, si suppone, anche venduto, visto che è l’unico con gli infissi.

Sono in molti in questa parte del territorio siniscolese ad augurarsi che il mini villaggio turistico venga completato. In Comune non risulta che i costruttori abbiano ancora chiesto una proroga della concessione ormai prossima alla scadenza, ma fanno che sapere che all’inizio di quest’anno è scaduto il nulla osta dell’Ufficio tutela del paesaggio rilasciato nel 2009 (ha la durata di cinque anni).

Non finito sardo. Una volta sul luogo, non è possibile saperne di più dal cartello obbligatorio per legge nei cantieri edili e che qui, peraltro secondo una prassi radicata in Sardegna, proprio non c’è. All’ingresso, troviamo soltanto un generico divieto di accesso ai non addetti ai lavori, ma la recinzione presenta numerosi varchi, ed espone a rischi eventuali curiosi, compreso un salto non voluto in quello che un tempo era un piccolo corso d’acqua, oggi ridotto a un canale umido tra due fila di case. E non risulta che i vigili urbani abbiano mosso critiche alla mancanza di indicazioni, nonostante le segnalazioni di cittadini che hanno acquistato casa da queste parti e, legittimamente, chiedono fino a quando dovranno sopportare la vista di questo esempio di “non finito” sardo costiero.

Guida blu. È notizia di questi giorni come il territorio di Siniscola abbia ottenuto da Legambiente e Touring Club l’ambito riconoscimento delle Quattro Vele per la bellezza delle proprie spiagge (in Sardegna è stata superato solo da Posada, con cinque vele, primato nazionale). E sicuramente la sabbia bianca e le dune di Capo Comino hanno contribuito a questo risultato. Un po’ più di attenzione a quanto accade intorno, a questo punto, non guasterebbe.

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