La Nuova Sardegna

Nuoro

Turismo alternativo, alla scoperta delle chiese

di Salvatore Martini
Turismo alternativo, alla scoperta delle chiese

Complice il maltempo, i turisti riscoprono gli antichi santuari di Siniscola Guide d’eccezione gli abitanti della città che raccontano la storia del territorio

31 luglio 2014
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Il piano B per i giorni di maltempo? Bisogna avere fede. Nel vero senso della parola, verrebbe da dire, visto che, complici le giornate non sempre soleggiate, al posto delle spiagge tantissimi turisti stanno visitando il territorio riscoprendo la bellezza delle chiese. Gli itinerari religiosi sono la rivelazione dell’estate che non c’è. Dalle chiese dell’abitato di Siniscola e delle frazioni marine sino agli edifici di culto situati nelle località campestri, sono moltissimi i vacanzieri interessati a questo lato culturale della villeggiatura in Baronia, visitando i santuari che, nella loro sacralità, raccontano la storia e le vicissitudini del territorio. Un fenomeno sempre più diffuso, e che i residenti accolgono ben volentieri proponendosi persino come guide turistiche d’eccezione, accompagnando i turisti nei tour in giro per le chiese per illustrare storia e tradizioni della comunità locale. In quanto a strutture e usanze religiose, del resto, il distretto vanta un patrimonio davvero interessante. In tutto il Comune ci sono ben 16 chiese. Nella parrocchia di Siniscola se ne contano 6 nel centro abitato e numerose altre campestri, una delle quali attualmente non è agibile. Lungo la fascia costiera ci sono inoltre le chiese di La Caletta e Santa Lucia e la chiesetta di Capo Comino. Ogni edificio sacro racconta la sua personale storia. La presenza di numerose statue risalenti a diverse epoche, l’articolazione delle strutture e le iniziative religiose proposte sono un forte richiamo per chiunque volesse conoscere un po’ più a fondo la storia del territorio locale. Per molti turisti, così, le ferie in Sardegna includono spiagge candide e mare pulito ma, anche, belle passeggiate lungo i sentieri della fede. «Siamo in vacanza a Siniscola da alcuni giorni – racconta un gruppo di turisti piemontesi – e abbiamo deciso di visitare il centro storico appassionandoci in particolare alle chiese. Quelle che abbiamo visto sono molto suggestive. Al di là di essere credenti o meno, queste strutture raccontano una parte fondamentale della storia del territorio. Alcune anziane ci hanno inoltre parlato delle tradizioni legate ad ogni singola statua esposta. È stata una bella emozione. Ogni edificio visitato ci ha regalato un momento unico, mai ripetitivo». Le strutture sacre rappresentano un patrimonio culturale praticamente illimitato. Molte delle chiese di Siniscola saranno aperte ai visitatori durante la notte bianca prevista ad agosto. Da più parti, inoltre, si ipotizza di consolidare i percorsi religiosi con nuove brochure e una segnaletica più efficace, affermando gli edifici di culto tra le perle del territorio facendoli conoscere ad un numero ancora più vasto di persone.

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