La Nuova Sardegna

Nuoro

«L’ufficio del giudice di pace di Siniscola deve essere salvato»

«L’ufficio del giudice di pace di Siniscola deve essere salvato»

SINISCOLA. Il consiglio comunale è stato chiaro: occorre fare tutto il possibile affinché l’ufficio del giudice di pace non venga soppresso. L’argomento è stato al centro dell’assemblea civica di...

31 luglio 2014
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SINISCOLA. Il consiglio comunale è stato chiaro: occorre fare tutto il possibile affinché l’ufficio del giudice di pace non venga soppresso. L’argomento è stato al centro dell’assemblea civica di martedì scorso, durante la quale tutti i gruppi politici hanno concordato sull’importanza del presidio giudiziario, scampato ai tagli dello Stato grazie ad un accordo inedito tra i vari Comuni del mandamento (che si sono accollati le spese di funzionamento) ed ora in bilico perché è a corto di impiegati. I funzionari, infatti, in base alle convenzioni devono provenire tra quelli già di ruolo nei centri che hanno aderito al progetto. Il nodo sta tutto lì. «Il personale inizialmente individuato – ha spiegato Celentano – ha iniziato il tirocinio a Nuoro, salvo poi comunicare di non essere disponibile al trasferimento, optando per altre scelte». Un bel problema, quindi, che rischia di compromettere la tenuta dell’ufficio. Durante il consiglio comunale, il sindaco di Siniscola, a nome dei centri interessati e dell’unione dei Comuni del Montalbo, ha comunque espresso la volontà di salvaguardare l’ufficio locale del giudice di pace. La missione non è affatto semplice. Allo stato attuale, infatti, i Comuni coinvolti non sarebbero nelle condizioni di poter attingere al proprio personale. «Stiamo lavorando per trovare una soluzione rapida e sicura», ha affermato Celentano, che ha fatto sapere di avere scritto al Ministero della Giustizia, illustrando la situazione di stallo che si è creata a Siniscola chiedendo una proroga dei termini per l’assegnazione del personale. E’ stato chiesto altro tempo, insomma, per sbrogliare la situazione e individuare altri due funzionari che, dai Comuni aderenti al progetto, possano passare all’ufficio del giudice di pace. Lunedì la questione verrà affrontata nuovamente durante una riunione convocata dall’unione del Montalbo. I tempi stringono. Tutti i Comuni sono chiamati ad una presa di posizione concreta affinché venga garantita la sopravvivenza del presidio giudiziario. (salv.mart.)

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