La Nuova Sardegna

Nuoro

Il vescovo nomina il primo direttore laico dell’Ortobene

Il vescovo nomina il primo direttore laico dell’Ortobene

NUORO. È Michele Tatti il primo direttore laico nella lunga storia dell’Ortobene, il settimanale della diocesi di Nuoro. Fonnese di nascita, classe 1958, giornalista professionista dell’Unione sarda,...

26 luglio 2014
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NUORO. È Michele Tatti il primo direttore laico nella lunga storia dell’Ortobene, il settimanale della diocesi di Nuoro. Fonnese di nascita, classe 1958, giornalista professionista dell’Unione sarda, Tatti prende il posto di don Giovanni Carta, di Ollolai, classe 1934, che lascia la guida del settimanale dopo diciassette anni di attività nella redazione di piazza Vittorio Emanuele.

Così ha voluto il vescovo monsignor Mosè Marcia, che ha anche nominato don Francesco Mariani direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali. Orunese classe 1956, il sacerdote lascia la direzione di Radio Barbagia nelle mani di Graziano Canu, dorgalese da anni trapiantato a Nuoro, giornalista di Videolina, da una vita impegnato nell’emittente radiofonica della diocesi. Diocesi che per la prima volta apre le porte anche alla comunicazione sul web attraverso il sito internet www.diocesidinuoro.it affidato alla direzione di un giovane, Franco Colomo, di Nuoro, classe 1980.

«In risposta all’esigenza, da tempo e da più parti sollevata – si legge in una nota pubblicata ieri mattina sul sito diocesano (anche se le nomine sono del 7 luglio scorso) –, di una maggiore e più sollecita comunicazione all’interno della diocesi, il vescovo ha ritenuto opportuno che i tre strumenti di cui attualmente la diocesi dispone, Radio Barbagia, il sito web www.diocesidinuoro.it e il settimanale L’Ortobene, facciano capo all’unico Ufficio per le comunicazioni sociali». Sarà dunque don Francesco Mariani a stimolare e coordinare il mondo dell’informazione della Chiesa nuorese.

«L’intento che motiva tale scelta è una maggior interazione dei tre strumenti – sottolinea monsignor Mosè Marcia –, così che, pur con le caratteristiche proprie di ciascuno, tra loro ci sia una collaborazione tempestiva e coinvolgente le componenti pastorali e associative della diocesi». (l.p.)

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