La Nuova Sardegna

Nuoro

Prendas e allerios: l’università nuorese punta sui gioielli

di Francesco Pirisi

Una mostra di arte e artigianato legata al Deca-master Sarà ospitata dalla Casa delle dame a Posada

23 luglio 2014
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NUORO. I gioielli della devozione religiosa, ma anche quelli, come gli amuleti, legati a un sentire ancora pagano saranno esposti dal 1 al 3 agosto nella casa delle Dame di Posada. L’iniziativa è del Consorzio per gli studi universitari di Nuoro, con la collaborazione della Camera di commercio, della fondazione Banco di Sardegna e del Comune di Posada.

“Prendas e allerìos", questo il nome dell’appuntamento e della mostra, curato dal professionsista di arte e artigianato di Bitti, Agostino Basile. L’inaugurazione il primo agosto, alle 19. L’iniziativa è legata a doppio filo al laboratorio del Deca-master, l’attività di alta formazione della sede accademica di Nuoro per il diritto e l’economia nella cultura e nell’arte. Due giorni fa la presentazione della manifestazione, che promette di aprire una nuova porta nel mondo della creazione artistica sarda, soprattutto per i turisti che arrivano nel litorale dell’alta Baronia. La presentazione del direttore del master, Domenico D’Orsogna, ordinario di Diritto amministrativo a Sassari: «È un’iniziativa nel solco dell’interazione tra cultura e economia. Il pubblico e il privato che s’incontrano, con il presupposto di un’attività didattica universitaria che prepara gli operatori chiamati a promuovere proprio questo binomio». Concetti ribaditi dal commissario del Consorzio nuorese, Caterina Loi, dal direttore della Camera di Commercio, Giovanni Pirisi, e dal sindaco di Posada, Roberto Tola.

Più delle parole in questo caso sembrano proprio contare i fatti. Nelle sale dell’antica casa Cinquecentesca (appena sotto il castello della Fava), esporranno i creatori Mattia Patteri di Dorgali (con Argento e Oro), l’olianese Anna Gardu (Gioielli di Horo). Da Cagliari arriverà Galdino Saba, con i suoi Percorsi millenari, mentre il nuorese Antonello Delogu traccerà un percorso nel gioiello e l’artigianato dalle scelte attuali alle produzioni che hanno segnato il tempo oggi chiamato della tradizione.

La tradizione è costituita in maniera specifica dalle collezioni. Da Bitti ori e creazioni donati per voto alla Madonna dell’Annunziata, celebrata in una degli appuntamenti di maggior richiamo della provincia. Bittese anche la formazione di gioielli di “su donu”, che è stato (e in qualche caso continua a esserlo) il simbolo e suggello del fidanzamento in Sardegna. Da Ittiri Pietro Simula (associazione Cannedu) porterà la composizione “Bellesa ittiresa”, insieme al compaesano Giammario Demartis, con i pezzi del “Piccolo tesoro”. Da Cagliari, altri orafi di riconosciuta bravura, i Busonera, con il progetto “Il maestro racconta...”.

Da segnalare, in unione con l’esposizione, il dialogo nel castello con l’artista francesce, Christelle Familiari, anche per un confronto tra l’arte sarda e quella transalpina. Raffronti con nazioni e culture esterne che sono anche uno degli obiettivi del master portato a Nuoro dal Dipartimento di Giurispudenza dell’università di Sassari. In questi anni l’hanno frequentato oltre 60 studenti laureati in Legge, Economia, Scienze politiche, e altre facoltà soprattutto umanistiche.

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