La Nuova Sardegna

Nuoro

La polizia: viveva tra gli escrementi

Al processo per la francese segregata al Monte parlano i testi dell’accusa

22 luglio 2014
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NUORO. «Quando siamo arrivati nella casa segnalata, al monte Ortobene, e abbiamo trovato i messaggi con le richieste di aiuto. Erano scritti sui tappi bianchi della Nutella, scritti con un rossetto, in lingua francese. Chi li aveva scritti, scriveva “Bastardi” e “Ho fame”, oppure “Aiutatemi”. Dopo, quando abbiamo controllato nella casa affianco abbiamo trovato la donna che li aveva scritti. Viveva in una situazione di degrado assoluto, in mezzo ai suoi stessi escrementi».

Hanno deposto ieri mattina, davanti al giudice monocratico Mariano Arca, i due agenti delle Volanti nuoresi che nel gennaio 2008 erano intervenuti al monte Ortobene dopo la segnalazione di una coppia che diceva di aver trovato alcuni bigliettini con esplicite richieste di aiuto. Per quella vicenda, erano stati arrestati quattro francesi, tra i quali Martin Boubil, medico e noto esponente di Scientology, il fratello della donna presunta segregata, e altri tre suoi connazionali che secondo la difesa erano stati inviati a Nuoro per seguire la sorella di Boubil, Martine, che da tempo soffriva di una brutta depressione. Per l’accusa, la donna, più che seguita, era stata segregata. Di qui la richiesta e il rinvio a giudizio per sequestro di persona. I due agenti di polizia, ieri, in aula, rispondendo alle domande del pm Andrea Schirra, hanno confermato che la donna si trovava in uno stato di profondo degrado. «Quando l’abbiamo sentita – ha spiegato uno degli agenti – ci ha raccontato che il fratello l’aveva sequestrata perché voleva prendere tutta l’eredità». Per la difesa, rappresentata dagli avvocati Pasquale Ramazzotti, Pilerio Plastina e Antonio Careddu, la donna non era stata affatto segregata, ma si trovava in una casa dalla quale sarebbe stato facile andar via, visto che era al primo piano, e dove in ogni caso veniva trattata con cura. Il processo riprenderà il 9 ottobre. (v.g.)

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