La Nuova Sardegna

Nuoro

La corte d’appello cancella la condanna del Consorzio

di Tito Giuseppe Tola
La corte d’appello cancella la condanna del Consorzio

Macomer, l’ente avrebbe dovuto risarcire un’impresa con trecentomila euro: ma è in liquidazione e una spesa straordinaria avrebbe creato problemi

20 luglio 2014
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MACOMER. Se avesse dovuto sborsare 300 mila euro legati a una causa giudiziaria nella quale in primo grado era soccombente, il Consorzio industriale di Macomer probabilmente sarebbe andato incontro a non poche difficoltà. L’ente è in liquidazione e una spesa straordinaria e non prevista avrebbe potuto creare dei problemi. L’ha spuntata invece in appello, per cui non solo non dovrà pagare quanto chiedeva chi aveva promosso il giudizio, ma neppure le spese legali. La corte d’appello di Cagliari ha infatti cancellato un debito di 300 mila euro che si era creato in seguito alla sentenza del Tribunale di Oristano che condannava l’ente a risarcire una ditta che aveva intentato causa per ottenere il pagamento di un presunto danno causato dalla perdita di un finanziamento per la realizzazione di una nuova attività nella zona industriale di Tossilo. A chiedere il risarcimento era la Cereria Sant’Antioco sas, un’azienda di Scano Montiferro che alla fine degli anni Novanta si proponeva di realizzare a Tossilo uno stabilimento per la produzione di candele e lumini che prevedeva l’investimento di circa 700 mila euro e l’occupazione di cinque addetti. Per finanziare l’iniziativa l’azienda chiese e ottenne un contributo con la legge 488 del 1992 che erogava aiuti a favore delle imprese che operano in aree svantaggiate. Il progetto non è stato mai realizzato. La ditta chiama in giudizio il Consorzio e chiede i danni. Nel 2008 la sezione staccata di Macomer del Tribunale di Oristano condanna l’ente a pagare la somma di euro 19.367,13 oltre interessi e rivalutazione monetaria a decorrere dal 19 giugno 2000 e di 272.379,36 euro più interessi e rivalutazione monetaria a partire dal 30 aprile 2001 a titolo di risarcimento danni e le spese processuali liquidate in 11.200 euro oltre agli accessori di legge. Il Consorzio era stato ritenuto inadempiente nei confronti della Cereria Sant’Antioco, che aveva visto sfumare il contributo della legge 488. Alla ditta era stato assegnato un lotto industriale a Tossilo che, in accordo tra le parti, successivamente era stato cambiato con un altro. Questo aveva causato la perdita del contributo che la Cereria imputava al Consorzio. La prima sentenza è stata ribaltata in appello. Nel secondo grado di giudizio, l’ente, rappresentato dall’avvocato di Macomer Danilo Vorticoso, è riuscito a capovolgere la prima decisione. Per la Corte d’appello al Consorzio non poteva essere imputata nessuna responsabilità contrattuale e la perdita del finanziamento era da ricercare nella negligenza della ditta, che dovrà farsi carico anche delle spese del processo.

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