La Nuova Sardegna

Nuoro

Motorizzazione, cresce la protesta contro la chiusura

di Tiziana Simula
Motorizzazione, cresce la protesta contro la chiusura

La denuncia dell’Apan: «Troppo tardi, i buoi sono scappati» Busia (Cd) e Arbau (La base) presentano due mozioni

16 luglio 2014
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NUORO. Era stata la prima a lanciare l’allarme soppressione. E bene aveva visto l’Apan, l’associazione piccole e medie aziende di Nuoro, considerato lo smantellamento già in atto degli uffici della Motorizzazione. Niente revisioni, nè collaudi. E neppure gli esami per le patenti di guida. Un caso che ha sollevato le infuocate proteste degli utenti, e messo in moto la politica. Troppo tardi, però, secondo Gian Franco Seddone, direttore dell’Apan. «Gli interventi di Comuni, Provincia e di qualche politico regionale non servono a nulla, come non servono le conferenze stampa organizzate da diversi politici. È come chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi – attacca Seddone –. Ormai è tutto deciso: il decreto sulla soppressione della Motorizzazione di Nuoro, è stato stilato, firmato ed è in mano dei tecnici del ministero dei Trasporti per procedere al trasferimento degli uffici nella provincia di Sassari e Oristano. A nulla è servita la denuncia fatta a febbraio dall’Apan, che annunciava il rischio della soppressione e i gravi disagi che ciò avrebbe comportato al territorio – ribadisce –. Ma la cosa più strana, è che i nostri politici nazionali ignorano i problemi della nostra comunità, pur essendone a conoscenza. E così, la provincia di Nuoro viene spogliata ogni anno da servizi indispensabili e frenata ancora di più la nostra fragile economia». La protesta dilaga. E Confartigianato e autoscuole si dicono pronti ad azioni eclatanti. Per lunedì prossimo, hanno organizzato un’assemblea pubblica all’Euro Hotel (ore 9.30) per incontrare artigiani, cittadini, associazioni civiche, istituzioni «per puntare un “riflettore” sulla ventilata chiusura della Motorizzazione e fare pressioni sul governo regionale e nazionale».

«Vogliamo far conoscere a tutti ciò che sta capitando a questa provincia nell’indifferenza di molti governanti locali e regionali – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Nuoro –. La situazione è stata sottovalutata e ora è gravissima, ma non tollereremo che la nostra provincia venga spogliata di un’altra fondamentale istituzione, funzionale sia alle imprese, sia ai residenti». Nella Motorizzazione barbaricina vengono svolte ogni anno quasi 10mila prestazione: 3mila revisoni di camion, mezzi speciali e autobus, e ben 6.212 prove d’esame per il conseguimento delle patenti. «Una Motorizzazione che chiude è un territorio che muore. E gli artigiani e le autoscuole non ci stanno», denuncia Pietro Contena, segretario provinciale di Confartigianato Nuoro.

Intanto, ieri, la protesta è arrivata in Regione. I piccoli partiti della maggioranza di centrosinistra, riuniti nei gruppi di Sardegna Vera, Centro democratico Sardegna, Soberania e Indipendentzia e Sel, attraverso due mozioni e un’interrogazione, primi firmatari Efisio Arbau (La Base) e Anna Maria Busia (Cd), hanno chiesto che «la giunta regionale avvii al più presto le procedure per ottenere dalla Stato il trasferimento delle competenze in materia di Motorizzazione civile e scongiurare così la chiusura della sede di Nuoro, prevista entro la fine dell’anno».

L’isola è l’unica fra le regioni a statuto speciale a non aver ottenuto il decentramento delle funzioni della Motorizzazione. Passaggio che, porterebbe vantaggi, sostengono i consiglieri, non solo in termini economici, con maggiori incassi per circa due milioni di euro, ma anche a livello dei servizi.

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