La Nuova Sardegna

Nuoro

Barisardo, netturbino cade nel compattatore i colleghi lo salvano

di Lamberto Cugudda
Barisardo, netturbino cade nel compattatore i colleghi lo salvano

Drammatico incidente nell’ecocentro di Santa Susanna L’uomo se l’è cavata con alcune fratture alle gambe

15 luglio 2014
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BARISARDO. Deve la vita a due suoi colleghi che, sentendo le urla, sono corsi a bloccare la leva che aziona il compattatore per i rifiuti solidi urbani, all’interno del quale era caduto. E così, Gianfranco Podda, 48 anni, operatore ecologico bariese, nonostante si possa dire che ieri mattina abbia visto la morte in faccia, se l’è cavata con alcune fratture a una gamba e a una caviglia nell’altra. Si trova ricoverato nell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, ma le sue condizioni non sono gravi. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Lanusei, guidati dal capi tano Danilo Cimicata. L’incidente si è verificato intorno alle ore 9,40 nell’ecocentro che si trova in località Santa Susanna, all’uscita sud del paese, in direzione Cardedu. A operarvi è la Cosir srl, che effettua da circa due anni il servizio di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Barisardo, così come in numerosi altri centri della Sardegna. Come ogni giorno, anche ieri mattina, intorno alle ore 9,40, alcuni operai erano intenti al lavoro nell’Ecocentro. Fra questi Gianfranco Podda, operaio esperto e attento, di 48 anni. A pochi metri di distanza, vi erano il suo collega Giampietro Barrili, anch’egli di 48 anni, e l’impiegata Deborah Tascedda, di 37 anni. Tutti di Barisardo. Come ha raccontato l’impiegata, tutto stava procedendo normalmente, quando hanno sentito delle urla provenire da dietro il compattatore (alto circa 1,35 metri). «In pochissimi secondi – ha detto l’impiegata – insieme a un altro operaio (si tratta di Giampietro Barrili ndr) abbiamo raggiunto il compattatore, schiacciando la leva di arresto della stessa macchina. E abbiamo immediatamente dato l’allarme al Servizio 118 e ai carabinieri». Gianfranco Podda, che forse potrebbe essersi reso conto che qualcosa non andava bene nella macchina compattatrice, potrebbe essere scivolato all’interno. Ma l’immediato intervento dei sue due colleghi di lavoro, Deborah Tascedda e Giampietro Barrili gli ha salvato la vita, nonostante fosse rimasto imprigionato con le gambe. Anche perché pare che la leva azionata abbia bloccato il movimento della pressa interna al compattatore, chenon sarebbe tornata indietro. Podda è stato poi liberato dai vigili del fuoco di Tortolì. Il sindaco è andato a trovare l’operaio in ospedale: «Gli ho augurato di guarire quanto prima. È una brava persona. Un grosso plauso va ai suoi due colleghi, Deborah Tascedda e Giampietro Barrili, che con la loro prontezza gli hanno salvato la vita».

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