La Nuova Sardegna

Nuoro

Emergenze, ecco il Piano della Comunità montana

di Giovanni Melis
Emergenze, ecco il Piano della Comunità montana

Sorgono, l’ente lavora al progetto intercomunale di protezione civile Prevista la formazione in loco delle professionalità per la gestione dei rischi

13 luglio 2014
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SORGONO. Un nuovo ciclo si sta aprendo sul fronte della protezione civile nel comprensorio della media Barbagia. Dopo la firma del protocollo d’intesa con la provincia, nei mesi scorsi la comunità montana Gennargentu Mandrolisai ha avviato una proficua collaborazione con la Direzione regionale di protezione civile. I comuni, singoli o in maniera associata, presentano idee, che vengono poi calamitate dall’organismo comunitario che funge da portavoce presso la protezione civile. Ed in un tavolo tecnico si parla di come affrontare emergente attuali e future. «La nostra richiesta – dice il presidente della comunità montana Lucia Chessa Galisai – devo dire accolta con il massimo di sollecitudine, era che i tecnici del dipartimento regionale supportassero gli uffici tecnici dei nostri comuni e poi della comunità montana nel redigere i piani municipali e successivamente il piano intercomunale». La prassi è che i piani di protezione civile, tra l’altro piuttosto costosi, siano redatti da professionisti esterni e non dai tecnici dei comuni che sono poi chiamati ad utilizzarli sia nella prevenzione del rischio sia nella gestione della emergenze.

«Il nostro obiettivo – prosegue Chessa – invece, è di formare nei comuni professionalità che siano in grado di programmare al meglio la prevenzione e di gestire altrettanto bene l’emergenza utilizzando strumenti messi a punto dagli stessi responsabili degli uffici tecnici comunali». Con il supporto indispensabile della protezione civile regionale e provinciale, insomma, si cerca di formare competenze adeguate nella gestione del rischio e delle eventuali emergenze. Tale supporto, per iniziare, si è concretizzato nell’elaborazione di precise linee guida, da parte della Direzione regionale della protezione civile, per la redazione dei piani di prevenzione e protezione dei comuni della comunità montana. «Si tratta di un documento molto specifico – conclude Lucia Chessa – calato nella nostra realtà territoriale, che guida i comuni nella mappatura del rischio (che nei nostri territori riguarda soprattutto gli incendi, la neve e in qualche area il rischio idrogeologico) e nella predisposizione dei piani di protezione. Ci aspettiamo dal percorso un notevole risultato in termini di formazione dei tecnici dei comuni e di coordinamento delle risorse, che possono concorrere a buoni livelli di sicurezza dei cittadini. Ad iniziare – conclude Chessa – dalle associazione iscritte all’albo regionale che sono presenti nel territorio e che erano presenti agli incontri».

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