La Nuova Sardegna

Nuoro

Alla guida dell’Alfa era il giovane ubriaco

di Pier Luigi Piredda
Alla guida dell’Alfa era il giovane ubriaco

La polizia stradale ha risolto il giallo sul conducente. Oggi alle 16,30 a Orani saranno celebrati i funerali della piccola Sofia

08 luglio 2014
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NUORO. La piccola Sofia torna a casa oggi. Per l’ultima volta. Dentro una minuscola bara bianca. Arriverà a Orani, il paese dei suoi genitori, alle 16,30. Direttamente dall’ospedale civile dove ieri sera era stata allestita la camera ardente e centinaia di persone sono andati a salutarla in lacrime. Una fila ininterrotta di parenti, amici ma anche semplici cittadini che hanno voluto portare un fiore e manifestare così il loro affetto a quei giovani genitori distrutti dal dolore. Nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo ad attenderla ci sarà il parroco, don Riccardo Fenudi, che l’aveva battezzata, e il vescovo Mosè Marcia. Il sindaco Franco Pinna ha proclamato il lutto cittadino. Oggi è il giorno del dolore. Quella di Orani è una comunità profondamente colpita. Sofia, 11 mesi appena, è morta nel terrificante incidente innescato dal salto di corsia di un’auto guidata da un oranese, come la bimba, come i suoi genitori Andrea Noli, 35 anni, ex consigliere e assessore comunale, e la madre Anna Pes, 34 anni, una pedagogista molto stimata, ancora ricoverata nel reparto Chirurgia dell’ospedale in gravi condizioni, anche se non corre pericolo di vita.

Gli investigatori della polizia stradale, seguendo le direttive del sostituto procuratore della Repubblica, Andrea Vacca, titolare dell’inchiesta, stanno continuando a lavorare senza sosta per ricostruire la dinamica dell’incidente. E indagando hanno accertato che alla guida dell’Alfa Romeo 159 c’era Antonio Pireddu, 31 anni. Che all’alcoltest al quale è stato sottoposto, dopo non poche resistenze e riluttanze, molte ore dopo l’incidente,a ha fatto registrare un tasso superiore più del doppio di quello, 0,50, consentito dal codice della strada. La posizione del giovane infermiere, al quale già in passato sarebbe stata ritirata la patente, con il passare delle ore sta diventando sempre più difficile.

Antonio Pireddu stava rientrando a Orani alla guida dell’auto dopo aver trascorso la notte a Nuoro con amici. Sarebbe quasi certo che al momento dell’incidente in auto fosse da solo e soltanto quando si è reso conto del disastro che aveva provocato e soprattutto a causa delle sue precarie condizioni psicofisiche causate dall’alcol, ha cercato di sostenere la versione che alla guida dell’Alfa 159 ci fosse il padre. Versione che ha modificato più volte, coinvolgendo anche la madre. Forse a causa dello shock causato dall’incidente. Finora è indagato per omicidio colposo, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.

Intanto, la dinamica dell’incidente sta diventando sempre più chiara. L’Alfa Romeo 159 guidata da Antonio Pireddu, alla fine del lungo rettilineo della direttissima Nuoro-Lanusei, subito dopo il distributore di carburanti di Corte, all’ingresso di una curva a sinistra in leggera salita, ha invaso la corsia opposta. Proprio nel momento in cui da Orani in direzione di Nuoro stava arrivando la Renault Megane, condotta da Andrea Noli, con a bordo la moglie Anna e la figlioletta Sofia. Per evitare l’impatto, Noli aveva tentato una manovra disperata, sterzando verso sinistra. Ma non era riuscito a non schiantarsi sulla parte anteriore destra della Alfa. La sua Renault aveva continuato a viaggiare strisciando sul guardaril prima di saltarlo e fermarsi, distrutta, all’inizio di una scarpata.

Sofia era rimasta nel seggiolino, non era volata fuori dall’auto come si era pensato in un primo momento anche a causa delle gravissime lesioni . A portare fuori dall’auto la bimba dentro il seggiolino era stato il padre Andrea, stordito per l’impatto. Aveva consegnato la sua piccolina ai primi soccorritori ed era tornato nella sua auto per verificare le condizioni della moglie, incastrata nell’abitacolo distrutto ma viva. E allora, mentre attendeva i soccorsi era tornato da Sofia. Un soccorritore esperto l’aveva slacciata dal seggiolino e adagiato tra le braccia del babbo disperato. La piccina aveva poi avuto un arresto cardiaco, uno soltanto prima che venisse adagiata sull’ambulanza e accompagnata all’ospedale San Francesco. Dove è morta dopo una notte di agonia.

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