La Nuova Sardegna

Nuoro

Lodè, la storia del paese legata a tre sacerdoti

di Sergio Secci
Lodè, la storia del paese legata a tre sacerdoti

Iniziative in memoria di Pietro Marcello, Manfredi Contu e Francesco Migliorisi Dedicate tre vie della borgata di Sant’Anna, alle pendici del Montalbo

05 luglio 2014
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Tre vie dedicate ad altrettanti illustri sacerdoti che con la loro opera quotidiana, hanno lasciato un segno nella comunità lodeina. L’amministrazione guidata da Graziano Spano nel corso di una sentita e toccante cerimonia alla quale hanno partecipato numerose autorità e il vescovo monsignor Mosè Marcia, ha intitolato tre strade della borgata di Sant’Anna a Pietro Marcello, Manfredi Contu e Francesco Migliorisi. I tre esponenti del clero diocesiano, sono stati ricordati come fulgido esempio di umiltà e spiritualità con parole che hanno commosso i fedeli e i parenti giunti nella ridente borgata alle pendici del Montalbo. La prima strada è stata dedicata a Pietro Marcello che giunto a Lodè nel 1935, vi rimase negli anni difficili della guerra sino a quando nel 50, venne richiamato a Nuoro in qualità di cancelliere del vescovo e canonico in cattedrale.

Il suo ricordo è ancora vivo nella popolazione lodeina per l’impegno profuso ad erigere la casa parrocchiale ormai in rovina e opere di pubblica utilità come il ponte sul riu minore. «Grazie al suo interessamento – ha detto il sindaco – ci fu un’accelerazione alla costruzione dell’acquedotto e al decollo dell’asilo. Stiamo parlando dei tempi in cui Lodè era uno dei paesi più poveri dell’isola e il prelato, si attivò anche per il lavoro svolto nel campo di Ortecana alle pendici del Montalbo».

Don Manfredi Contu, arrivò invece a Lodè nel 1971 e vi restò sino al 1984 quando fu colpito da un male incurabile. Distintosi per il grande carisma verso i giovani, per il grande impegno nelle scuole e l’organizzazione della vita parrocchiale, è stato uno dei fautori della ristrutturazione della chiesa di Sant’Anna e a lui è stata titolata l’attigua piazza. Il terzo prelato ricordato a Lodè è don Francesco Migliorisi, lo storico cappellano del carcere di Mamone. Insignito dei titoli di cavaliere e commendatore, il sacerdote originario di Siniscola ha aiutato centinaia di giovani nel circondario a prepararsi agli esami per arruolarsi nella polizia penitenziaria, in un periodo in cui tanti erano costretti all’emigrazione per mancanza di lavoro, contribuì a frenare il fenomeno dello spopolamento. Don Migliorisi apri anche dei corsi serali per ottenere il diploma di scuola media ed è riuscito anche a costruire una scuola materna all’interno della colonia penale dove potevano frequentare i figli delle 35 famiglie che componevamo l’organico della polizia penitenziaria. Un’iniziativa che rende onore ai tre sacerdoti che saranno ricordati per sempre dalla comunità locale a memoria della loro operosità.

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