La Nuova Sardegna

Nuoro

I sapori nella patria del Nepente

di Paolo Merlini
I sapori nella patria del Nepente

Porte aperte alla Cantina Sociale e dai Fratelli Puddu, oggi tocca a Gostolai e al caseificio La Rinascita

29 giugno 2014
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OLIENA. Se la Strada del vino Cannonau va dalla Barbagia all’Ogliastra passando per il Mandrolisai, la sua porta d’ingresso è sicuramente Oliena. Non solo perché qui è nata alcuni anni fa l’idea di promuovere, attraverso un percorso ben determinato, un territorio che si identifica in un vitigno, e di farne conoscere anche le attività non strettamente legate al vino che in quel territorio ricadono, dalla coltivazione dell’olivo alla lavorazione dei formaggi sino all’offerta turistica e gastronomica; ma anche perché Oliena, con le sue eccellenze, è l’area della Barbagia che negli ultimi decenni ha saputo coniugare meglio recupero della tradizione e spirito imprenditoriale, conservazione dell’ambiente e sviluppo turistico.

Dopo Atzara lo scorso fine settimana, l’appuntamento con la Strada del vino Cannonau, in programma tra ieri e oggi, prevede l’incontro ravvicinato con alcune eccellenze di questo territorio dominato dal monte Corrasi. Ieri è toccato alla Cantina Sociale e all’azienda Fratelli Puddu, oggi sarà la volta della cantina Gostolai e del caseificio La Rinascita.

Cantina Sociale di Oliena. Con 110 soci, oltre sessant’anni di vita sulle spalle e trecentomila bottiglie di vino prodotte ogni anno, è una delle realtà economiche più forti e longeve del paese. La cantina nacque nel 1950 per iniziativa di alcuni viticoltori proprio per tutelare il cannonau, e più esattamente la sua specificità tutta olianese, il Nepente. Il vino celebrato da Gabriele D’Annunzio (a lui si deve il nome, anzi) resta l’asso nella manica dell’azienda, ed è il vino della cantina che varca maggiormente i confini dell’isola verso altri mercati e palati. Resta in Sardegna, infatti, il 70 per cento della produzione, quindi poco più di duecentomila bottiglie. Il resto, equamente suddiviso, va nella penisola, in particolare nel nord Italia, e all’estero: Svizzera, Germania, ultimamente gli Stati Uniti. La Cantina Sociale di Oliena, oggi presieduta da Basilio Congiu, è una meta costante del turismo nel paese del Corrasi: le degustazioni si svolgono tutto l’anno (su prenotazione anche accompagnate da prodotti della gastronomia locale) nei grandi locali in via Nuoro dove è possibile acquistare tutti i vini della cantina: Nepente, Lanaitto, Corrasi e la Grappa di Nepente.

Azienda Fratelli Puddu. Famosi dentro e fuori i confini dell’isola per i prelibati salumi artigianali (vengono ancora insaccati a mano), i figli del fondatore Giovanni Antonio Nenneddu Puddu negli ultimi anni hanno incentivato la produzione e la commercializzazione di vini di qualità. L’azienda si trova a pochi chilometri da Oliena, nelle campagne di Orbuddai, ed è racchiusa tra il Corrasi e il monte Ortobene, a poche centinaia di metri dal fiume Cedrino, in un corridoio che permette la vista sino al mare nelle belle giornate. Sono in totale 60 ettari di cui 30 coltivati a vigna e 15 come uliveto. Da quest’ultimo nasce Ulìana, ma è soprattutto il cannonau dei Puddu a far parlare di sé in anni recenti, vincendo premi un po’ ovunque. Anche i numeri sono di tutto rispetto: la produzione è attorno alle centomila bottiglie, di cui il 20 per cento viene venduto in continente e all’estero. L’azienda è interamente familiare, a parte pochi altri dipendenti e gli stagionali. Sotto l’occhio vigile della signora Luisa, custode dei saperi di Nenneddu Puddu, i figli Nina con il marito Salvatore Congiu, Francesco con la fidanzata Giovanna, e Paolo lavorano incessantemente per mantenere alta la qualità. I prossimi passi saranno la certificazione biologica e un vino biodinamico. Accanto al Nepente troviamo Tiscali, Papalope, l’Abbardente, sino al cannonau riserva, Pro Vois. C’è anche un’assoluta novità: Baloi, uno spumante prodotto da uve cannonau.

Poi ci sono i salumi, l’altra grande eccellenza dei Puddu: se vi hanno entusiamato la salsiccia o il prosciutto assaggiati a Su Gologone o in qualsiasi altro ristorante della zona, sappiate che vengono proprio dal salumificio di Orbuddai.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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