La Nuova Sardegna

Nuoro

«Non ho dormito, ma ora sono sereno»

di Claudia Carta
«Non ho dormito, ma ora sono sereno»

La grande paura prima di affrontare l’esame e i sorrisi all’uscita da scuola per scacciare la tensione

19 giugno 2014
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JERZU. Se la ride, la gazza di Quasimodo, “nera sugli aranci”, mentre gli studenti del Businco scorrono le tracce della prima prova, tra attese, speranze deluse e trepidazione. Alla fine sono davvero pochi quelli che si sono cimentati nella tipologia A “Analisi del testo”, lasciando il poeta del ‘900, premio Nobel per la letteratura nel 1959, con le sue “ombre riaccese… bellissime nel fuoco della luna!”, nonostante qualcuno si fosse comunque preparato adeguatamente anche sul tema letterario.

«La comprensione del testo e la sua analisi poteva anche essere affrontata – commenta Maicol, maturando del Liceo scientifico, all'uscita di scuola dopo la prova scritta di italiano – ma sotto l’aspetto degli approfondimenti e dei collegamenti con gli altri autori del Novecento, l’impresa si faceva ardua e ho preferito scegliere un’altra traccia». Jeans al ginocchio, t-shirt nera e occhiali da sole arancioni, lo studente di Cardedu esce sorridente dal cancello del Businco, rimasto zona off-limits per l’intera mattinata. Nello zainetto rosso, solo la penna e niente che assomiglia un vocabolario: «Non mi è servito. Ho qui il mio personale», ha scherzato indicando la testa. E racconta: «Ho scelto il saggio breve di ambito socio-economico sulle “nuove responsabilità” e su come queste ultime interagiscono e influenzano il nostro modo di vivere». Poi un lampo improvviso: «No! Non ho scritto il titolo!».

Si ride e si scherza. La tensione si è un po’ allentata e l’ansia delle 8.30 del mattino lascia spazio a un clima leggermente più disteso: «Non ho dormito tanto – confessa Noemi, studentessa terteniese dell’Itc – ma alla fine è stata una mattinata tranquilla. Io personalmente ho scelto il saggio breve di area tecnico-scientifica: “La tecnologia pervasiva”. So che tanti miei compagni hanno fatto la stessa scelta». E i prof? «Il commissario di italiano si è dimostrato davvero in gamba – commenta ancora Noemi – ma devo dire che tutti i professori sono stati molto bravi. Ci hanno trasmesso tanta serenità».

Alcune sue compagne, però, che – neanche a dirlo – hanno optato per la medesima tipologia di scritto, hanno evidenziato un po’ di malcontento: «In realtà non si trattava di tracce semplici, anzi. Non era esattamente ciò che ci aspettavamo e gli argomenti non ci sono piaciuti proprio».

Ma c’è anche chi ha avuto il coraggio e l’entusiasmo di affrontare la tipologia C: “Tema di argomento storico”. È Mattia, studente di Tertenia, all'ultimo anno dell’Itc: «Ho scelto il tema sull'Europa e le differenze tra la situazione del 1914 e quella attuale. Spero sia andata bene». Sorriso soddisfatto e viso riposato: «Ho dormito abbastanza, stanotte». Le sei ore a disposizione dei ragazzi per questo primo giorno dedicato agli esami di maturità sono ormai agli sgoccioli. Escono anche gli ultimi studenti. Marta, dizionario blu in mano e capelli rossi al vento, classe quinta del liceo linguistico sorride. Ambito artistico-letterario per il suo saggio breve, “il dono”: viaggio tra la “Donazione di Costantino” e “l’Adorazione dei Magi”di Parmigianino: «Mi è piaciuto molto e devo dire che, tra le tante proposte, è quella che mi è sembrata più interessante». Paura passata? «A dir la verità me l’aspettavo così come è andata – ha proseguito la studentessa di Jerzu – Ieri notte volevo scappare in Cambogia! Notte in bianco e occhiaie fino al mento! Poi però, stamattina ci siamo fatti coraggio l’un l’altro e siamo entrati».

Oggi si replica tra economia aziendale, matematica e lingue straniere.

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