Calci e pugni per rapinarlo, due arresti
Due 23enni di Oliena e un minorenne di Nuoro (denunciato) incastrati dalla polizia per l’aggressione a un tabaccaio
NUORO. Gli agenti della questura si erano messi sulle loro tracce subito dopo la tentata rapina messa a segno ai primi di febbraio ai danni del tabaccaio nuorese Gonario Ticca, ma non erano stati arrestati per mancanza di sufficienti elementi a loro carico. Elementi raccolti successivamente attraverso perquisizioni domiciliari, interrogatori e sopralluoghi della Scientifica. Così, all’alba di ieri mattina, sono scattati gli arresti domiciliari per due 23enni di Oliena, Matteo Flore e Giovanni Spano, indagati per tentata rapina aggravata e lesioni in concorso, mentre è stato denunciato in stato di libertà un minorenne di Nuoro. I tre sono ritenuti responsabili dell’aggressione a Gonario Ticca, preso a calci e pugni da tre persone per farsi consegnare l’incasso della tabaccheria.
Il fatto era accaduto il 4 febbraio scorso, poco dopo le 20, alla chiusura dei negozi. Tre uomini col volto coperto avevano aspettato davanti alla sua abitazione il tabaccaio che faceva rientro a casa, in via Brescia, insieme alla figlia, dopo una giornata di lavoro. Per precauzione, essendo già stato in passato vittima di rapine, non aveva portato con sè l’incasso. Particolare che i malviventi ovviamente non sapevano. Così, non appena sceso dall’ auto, i tre lo avevano circondato e aggredito con calci e pugni per farsi consegnare l’incasso. La reazione della vittima, della figlia e di alcuni vicini che avevano iniziato a urlare chiamando aiuto, aveva messo in fuga i rapinatori. Di lì a poco erano arrivate due Volanti e una pattuglia della squadra mobile che avevano dato il via ai controlli nelle strade circostanti. Una Volante aveva fermato una Fiat Punto con a bordo i tre indagati. All’interno dell’auto erano stati trovati due passamontagna e due paia di guanti in lattice. Un altro paio di guanti era stato trovato a poca distanza dal luogo della tentata rapina. I tre erano stati dunque portati in questura, interrogati e sottoposti a rilievi fotosegnaletici. Ma le prove a loro carico erano risultate insufficienti. Gli uomini della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile, diretta da Fabrizio Mustaro, e il pm Andrea Vacca, avevano portato avanti le indagini, con interrogatori ai testimoni e alle vittime, perquisizioni nelle case dei tre sospettati e due sopralluoghi della polizia scientifica. Durante le perquisizioni erano stati trovati degli indumenti che corrispondevano a quelli utilizzati dai rapinatori. Sulla base di questi e degli altri elementi raccolti la sera del fatto, il gip Claudio Cozzella ha disposto le misure cautelari. Eseguite ieri dalla squadra mobile.