La Nuova Sardegna

Nuoro

Sa coua baunesa, in scena l’antico rito matrimoniale

di Claudia Carta
Sa coua baunesa, in scena l’antico rito matrimoniale

Oggi e domani Baunei vestirà l’abito nuziale. Sarà ripercorsa la storia del paese Dal fidanzamento ai preparativi delle nozze fino al pranzo e i balli di gruppo

07 giugno 2014
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BAUNEI. “Sa coua baunesa” è cosa seria. E non solo perché, oggi come ieri, il matrimonio era un avvenimento che andava oltre la coppia, coinvolgendo l’intera comunità, ma soprattutto perché le nozze erano considerate una delle tappe più importanti nella vita di un individuo. Ecco perché, mettere mano alla sua organizzazione era complesso e richiedeva tempi lunghi. Oggi e domani Baunei veste l’abito nuziale. Una due giorni in cui prenderà vita e colore, rivivendo nei suoi momenti più significativi, l’istituto dell’antico matrimonio. E non c’è bambino, nel paese di Golgo, che non sappia cosa siano “us faurigius”, i preparativi, o “sa comisione”, fare la richiesta della sposa, o ancora “su segurongiu”, il fidanzamento. Certo, ai più giovani, oggi, potrà suonare strano che il corteggiamento non sia affidato a un tweet, o a un post su Facebook o a un semplice sms via Wathsapp. Niente da fare. Tra uomo e donna, era puro gioco di sguardi: feste paesane e matrimoni erano le uniche occasioni di incontro. Da qui il detto baunese: “Coua fae coua”, dal momento che la scintilla di un amore spesso nasceva tra un ballo e l’altro. Tutti in sala consiliare, stamane alle 9.30, per dare il via ai preparativi delle nozze. L’atmosfera del passato si rivive anche nella preparazione del dolce tipico del matrimonio, “su cunfetu”, a base di miele, mandorle e scorza d’arancia, che verrà illustrato nei suoi vari procedimenti. Un altro capitolo de “sa coua baunesa” sarà quello riproposto nel pomeriggio di oggi, alle 17: si tratta de “su mudongiu”. Un piccolo corteo composto da sole donne, “de sa banda ‘e sa femmina”, si recano, con l’antico corredo nuziale, nella casa degli sposi per allestire la camera da letto. Lungo il tragitto, la gente di strada chiede loro per tre volte: “Anue andais?”. La risposta è sempre la stessa: “A mare plenu!”. È l’augurio di abbondanza, fortuna e felicità per i futuri sposi. È il momento dei doni offerti con “as corbes”, le corbule, ai padrini e agli sposi, poi esposte nella casa di questi ultimi. Imperdibile anche il momento de “su pletongiu”: l’antica usanza baunese consiste in una trattativa in chiave ironica tra i genitori degli sposi per acconsentire al matrimonio, quasi un litigare in senso figurativo, davanti a un buon fiasco di vino, una “massa” e unu “caggiu”. Domani sarà, a tutti gli effetti, “sa die de sa festa”. Alle 11, il corteo nuziale, dopo aver attraversato il centro storico, farà il suo arrivo in chiesa. Nella nuova abitazione degli sposi avrà luogo prima “su cumbidu”, l’invito, successivamente “sa merenda ‘e sa coua”, il pranzo nuziale con la degustazione dei piatti tipici del matrimonio. In serata scatta “s’ora de ur ballus”, balli di gruppo a ritmo di “mutetos e trallallero”.

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