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Crisi in Comune, la giunta Stochino ha finito l’avventura

di Claudia Carta
Crisi in Comune, la giunta Stochino ha finito l’avventura

ELINI. Finisce due anni prima della sua scadenza naturale la legislatura di Stefano Stochino, nato e cresciuto a Nuoro, ma elinese nel cuore. Il primo cittadino del paese del Carmine, vincitore delle...

06 maggio 2014
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ELINI. Finisce due anni prima della sua scadenza naturale la legislatura di Stefano Stochino, nato e cresciuto a Nuoro, ma elinese nel cuore. Il primo cittadino del paese del Carmine, vincitore delle ultime elezioni amministrative nel 2011 con lista unica, ha dovuto soccombere davanti alle dimissioni irrevocabili dei suoi assessori e di alcuni consiglieri. Dimissioni non contestuali, ma che si sono susseguite nel tempo determinando la perdita del quorum funzionale e quindi l’impossibilità di funzionamento del Consiglio. Impossibile precedere a surroghe dei consiglieri dissidenti, dal momento che la lista vincitrice della tornata elettorale non annoverava tra le sue fila ulteriori nomi. L’avvocato di formazione classica prestato alla politica ha così, suo malgrado, dovuto piegarsi a una situazione divenuta complessa e tortuosa, per poi precipitare in una settimana. Tra i primi a dimettersi nel palazzo di via Pompei, a Elini, è stata Romina Pili, consigliere con delega al Turismo e alla Cultura. Hanno successivamente seguito il suo esempio il vice di Stochino, Donatello Sioni, che nella giunta ricopriva anche l’incarico di assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica, Manuela Meloni, per l’ambiente e il territorio, nonché a capo della Protezione civile, Tomaso Piras, assessore al Bilancio. Ultimi, in ordine di tempo, l’assessore all'Istruzione Marcello Murino e il consigliere Giuseppe Nieddu. Bocche cucite al civico 27 di via Pompei che ospita gli uffici municipali. Nessuno ha voglia di parlare, anche se le lettere di dimissioni sono tutte molto eloquenti e ognuna riporta la propria motivazione. Documenti dalle sfumature differenti, ma un unico filo conduttore: tra sindaco e giunta si è interrotto il dialogo, il confronto costruttivo e propositivo, quasi un muro contro muro sfociato nella drastica decisione di staccare la spina. Comprensibilmente amareggiato da quanto accaduto, Stefano Stochino trova tuttavia la forza e la tenacia per andare avanti: «Non abbandono la nave – commenta telefonicamente – il tempo sarà maestro e i risultati si vedranno. Parliamo di cose concrete. E i finanziamenti per la scuola, una biblioteca che tutta l’Ogliastra ci invidia, sono cose concrete». Il sindaco della cultura, che ha fortemente creduto nelle politiche per la famiglia, nell'educazione dei suoi cittadini all'ospitalità e all'accoglienza, al diritto allo studio per tutti, con il gioiello della facoltà telematica di Giurisprudenza, continua a credere – come aveva sostenuto qualche settimana fa – «che ogni giorno esiste una sfida da affrontare e io lo faccio in nome dei miei concittadini. Penso solo di voler dare il mio aiuto alla mia gente. Ognuno ha un ruolo, qui e ora». E ora, a Stochino, spetta la sfida più grande.

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