Auto in fiamme, a Torpé attentato contro un medico
La jeep è di un dirigente dell’istituto tumori di Milano È successo di notte, in pieno centro. Nessun testimone
Una jeep Wrangler di proprietà di un dirigente medico dell’istituto tumori di Milano è andata completamente distrutto a causa di un attentato incendiario messo a segno in via Donna Brianda de Mur, a Torpè. Il potente fuoristrada apparteneva ad Antonello Domenico Cabras, 52enne originario proprio del centro baroniese dove stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza.
L’attentato è stato messo a segno intorno alle tre di notte. La madre del medico, che abita al piano terra, ha udito chiaramente l’auto degli attentatori che si fermava e i rumori che hanno preceduto il crepitio delle fiamme. Quando la donna ha però dato l’allarme era ormai passato troppo tempo e malgrado l’intervento dei vigili del fuoco giunti da Siniscola il mezzo era ormai inservibile. Dal rogo si è salvata solo la parte posteriore e la targa, mentre sono andati distrutti il motore e gli interni. L’attentato, di chiara matrice dolosa, anche se i pompieri non hanno trovato tracce di liquido infiammabile, ha provocato sdegno e scalpore in un paese poco avvezzo a simili episodi. La notizia è corsa di bocca in bocca sin dal primo mattino e i commenti sono stati pressoché unanimi. «Si è trattato di un gesto vigliacco che scredita l’intera comunità e a nome anche dei miei concittadini esprimo solidarietà a Cabras», ha detto il sindaco del paese Antonella Dalu. Non riesce a trovare alcuna spiegazione, invece, Domenico Cabras. «Vivo da tanti anni nella penisola e sono rientrato a Torpé per trascorrere con i familiari il periodo pasquale – ha raccontato il medico – . È un gesto che mi ha lasciato di stucco perché non abbiamo nemici». La madre del medico avrebbe però confermato ai carabinieri di aver ricevuto, nei giorni scorsi, minacce telefoniche.
Cabras è una persona molto conosciuta nel campo della medicina. Da circa dodici anni lavora all’ istituto nazionale dei tumori di Milano ma in precedenza è stato ricercatore all’università di Monaco di Baviera, a Parma e Bologna.
Le indagini sono seguite dai Carabinieri che stanno vagliando anche le immagini di alcune telecamere posizionate nella zona per cercare di dare un volto agli attentatori.