La Nuova Sardegna

Nuoro

Alla scoperta dei tesori di Bitti e Orune

La giornata del 1° maggio all’insegna dell’archeologia tra i boschi dell’entroterra barbaricino

24 aprile 2014
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BITTI. Giornata del 1° maggio alla scoperta dei tesori di Bitti e Orune.Con l’aiuto di visite guidate sarà possibile trascorrere tutta la giornata a contatto con la natura incontaminata. L’appuntamento è alle 10 in piazza Asproni dove le guide, dopo aver accolto i partecipanti accompagneranno il gruppo, percorrendo gli scorci più caratteristici del centro storico, il museo multimediale del canto a tenore e il museo della civiltà pastorale e contadina, attraverso un percorso guidato, che interesserà le numerose sale di cui il museo si compone. I partecipanti avranno la possibilità di rivivere i vari momenti di vita quotidiana e le molteplici fasi del duro lavoro dei campi nella Sardegna degli anni remoti. In particolar modo, verranno affascinati dalla sua suggestiva sezione multimediale, dove si avrà la possibilità di ascoltare, attraverso l’ausilio tecnologico, uno straordinario e ancestrale canto polivocalico, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: il canto a tenore.

Alle 12 la visita si sposterà al Parco Archeologico di Romanzesu dove sarà possibile ammirare uno degli insediamenti più suggestivi e straordinari, che la Sardegna nuragica abbia a noi lasciato. Si tratta di un insediamento che si sviluppa per oltre sei ettari dei quali gli archeologi hanno indagato appena un ventesimo. In questo piccolo areale esplorato, sarà possibile apprezzare l’architettura nuragica di tipo cultuale con le varie tipologie templari che, straordinariamente, convivono con quelle ad uso civile (capanne). Un santuario nuragico immerso in una fittissima sughereta che, oltre tremila anni fa, accoglieva centinaia, forse migliaia, di religiosi, che convenivano dalle varie parti della Barbagia. Alle 14 è previsto il pranzo tipico in azienda agrituristica mentre alle 17 le guide accompagneranno i visitatori alla fonte sacra di Su Tempiesu. Il monumento, ubicato a valle rispetto al paese di Orune, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura e di ingegneria idraulica di epoca nuragica. Dedicato al culto delle acque e risalente al XII secolo a.C., si caratterizza perché realizzato con blocchi di basalto e di trachite, perfettamente squadrati, importati esclusivamente per la costruzione del tempio. Particolare fascino riveste la sorgente che lo alimenta e l’acqua che, dopo aver superato il livello del troppo pieno del vano scala, scorrendo lungo una canaletta superficiale ricavata sul lastricato pavimentale, riempie un piccolo pozzetto a valle.

Per informazioni e prenotazioni contattare Dario Farina al numero 329 1177556 e-mail: farinadario71@gmail.com .

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