La Nuova Sardegna

Nuoro

Salumificio di Irgoli in crisi salvato dai dipendenti

Salumificio di Irgoli in crisi salvato dai dipendenti

I proprietari hanno affittato lo stabilimento ai lavoratori: “Meglio a loro che a una multinazionale”

19 aprile 2014
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NUORO. La salvezza del salumificio Murru di Irgoli, in difficoltà finanziarie dopo 50 anni di attività, passa attraverso i suoi dipendenti. Saranno loro infatti, guidati da uno dei lavoratori più longevi dell'azienda, Michele Battaccone, a capo della Srl Salumeria Sarda, a dare nuovo impulso alla storica azienda di Antioco Murru, un marchio che per decenni ha spiccato tra i migliori prodotti della tradizione sarda.

«La famiglia Murru ci ha dato in affitto il ramo d'azienda - spiega Battaccone - compresi il fabbricato, il personale, le macchine e il marchio. Si cerca di continuare con le risorse umane che c'erano, una trentina di persone circa, e di onorare il marchio così come lo abbiamo conosciuto».

Il salumificio che nel 2012 è arrivato ad avere un fatturato di 10 milioni di euro e negli d'oro ha avuto fino a 70 dipendenti, dunque ripartirà.

I Murru, tramite il patriarca Antioco che 50 anni fa ha fondato il salumificio, hanno fatto sapere che «l'azienda ha fatto una scelta importante e sofferta con l'obiettivo della salvaguardia del marchio e dei posti di lavoro». Per questo si è deciso di dare in affitto lo stabilimento ai dipendenti, tutte persone «che hanno acquisito la passione e la conoscenza necessari per la lavorazione dei prodotti originali».

La famiglia Murru sottolinea anche il fatto che «potevano essere fatte altre scelte come quella di vendere o affittare a multinazionali, ma questo avrebbe significato lasciare un punto interrogativo rispetto all'occupazione locale. Per questo auguriamo alla nuova gestione grandi successi».

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