La Nuova Sardegna

Nuoro

Tortolì, una sola tomba per due fratelli ammazzati

di Lamberto Cugudda
Tortolì, una sola tomba per due fratelli ammazzati

Durante il rito per Silverio il parroco legge un messaggio del vescovo «Qui abbiamo una madre con il cuore spezzato per la morte dei propri figli»

18 aprile 2014
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TORTOLI. Ieri pomeriggio, nella chiesa di sant’Antonio, si è tenuta la funzione funebre – non c’è stata la messa, perché durante la Settimana santa, e ieri era giovedì santo, non si tiene la celebrazione eucaristica nel rito funebre – Silverio Usai, il trentenne ucciso sabato alle 18,30, con un colpo di pistola (esploso da breve distanza), pare calibro 7,65, nella zona temporale. La chiesa era gremita di gente. In tanti hanno dovuto attendere all’esterno. La cerimonia funebre è stata celebrata dal parroco di sant’Andrea, monsignor Mario Mereu, e dal suo vice don Floribert. In apertura, il parroco ha portato l’abbraccio, al giovane assassinato, ai suoi familiari e parenti, da parte del vescovo Antioco Piseddu. Monsignor Mereu ha fatto cenno «all’amore che ci deve sempre guidare e alla preghiera». E ha anche detto: «Abbiamo qui una madre con il cuore spezzato per la morte del proprio figlio. Le siamo tutti vicini e preghiamo. Ma Silverio è tornato alla casa del Padre». Nei primi banchi, con i familiari, grazie a un permesso accordato dal magistrato di sorveglianza di Cagliari, anche Duilio Usai, un fratello dell’ucciso che sta scontando una condanna per l’omicidio di uno zio. L’uomo era accompagnato da alcuni agenti di polizia penitenziaria. Il corteo funebre, dopo una cinquantina di metri lungo la via Generale Tosciri, ha imboccato la via san Michele, per raggiungere il cimitero. Silverio Usai riposerà nella stessa tomba in cui è sepolto il fratello Luciano, che venne assassinato nel maggio di 14 anni fa, all’età di 29 anni. Intanto, quella di ieri è stata la sesta nottata da latitante per Aldo Doa, l’ex muratore arzanese di 56 anni, da un decennio residente a Barisardo. Per l’uomo, proprietario del terreno in cui Silverio Usai, da qualche giorno teneva il proprio cavallo, e dove è stato ucciso sabato sera, è stato emesso un provvedimento di fermo da parte del magistrato inquirente, il sostituto procuratore del tribunale di Lanusei, Nicola Giua Marassi. Doa si è reso irreperibile subito dopo il tragico fatto. Le forze dell’ordine lo stanno sempre ricercando, ma non è escluso che, a breve, possa costituirsi e chiarire la propria posizione, spiegando come siano andate realmente le cose in quel triangolo verde ubicato nella zona industriale, dietro il grande negozio CFadda e a 100 metri dal centrale viale Monsignor Virgilio. Le indagini sono condotte dagli agenti del commissariato di Ps, guidati dal vice questore Leonardo Cappetta, e dai loro colleghi della squadra mobile di Nuoro, guidati dal vice questore Fabrizio Mustaro. Martedì sera, nell’effettuare l’autopsia (terminata alle 23), l’anatomopatolgo Roberto Marcialis, ha estratto dal capo di Usai il proiettile che l’ha ucciso, esploso da una pistola, pare calibro 7,65.

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