La Nuova Sardegna

Nuoro

La città si ribella all’eolico, il Consiglio boccia il parco

di Gianna Zazzara
La città si ribella all’eolico, il Consiglio boccia il parco

Ieri la delibera della giunta è stata approvata all’unanimità dall’assemblea Oggi a Cagliari la conferenza di servizi che dovrebbe dare l’ assenso al progetto

16 aprile 2014
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NUORO. No al parco eolico. Ieri il consenso dell’assemblea comunale alla delibera che boccia definitivamente il progetto della Gamesa, la multinazionale spagnola che vorrebbe installare nove pale tra Nuoro e Orani, è stato unanime: 26 voti a favore su 27 consiglieri presenti (un solo astenuto, Gianni Salis).

«L’amministrazione ribadisce la contrarietà ad opere, anche in termini di energia rinnovabile, che costituiscano una violenza al territorio», ha esordito l’assessore all’urbanistica Raimondo Deiara –. La Sardegna produce più energia di quella che produce; non è possibile che con la scusa di considerare le opere per fonti rinnovabili interventi urgenti lo Stato superi l’opposizione delle amministrazioni e delle comunità locali. Questa è una violenza ai territori».

Il no secco del consiglio comunale è arrivato in tarda serata dopo una lunga discussione. Diversi i consiglieri che in aula hanno ricordato i motivi dell’opposizione a un progetto che tutti considerano una “follia” per il territorio. «Non sono contrario all’eolico, sono contrario a questo progetto perché così si svende il nostro territorio, senza che la comunità venga ripagata in alcun modo – ha commentato Gianni Porcu, presidente della commissione urbanistica. Che ha snocciolato i numeri del progetto. «La Gamesa per espropriare il terreno spenderà solo 40 mila euro e nel giro di due anni recupererà l’investimento di 32 milioni di euro. Nel territorio non resterà nulla, non ci sarà neanche uno sconto sulla bolletta». Per Pierluigi Saiu, capogruppo del Pdl, il parco eolico è un film già visto: «Un enorme sacrificio del nostro patrimonio ambientale a fronte di un modestissimo introito». Ma non ci sono solo le ragioni economiche alla base della decisione dell’assemblea. La delibera approvata ieri, predisposta dalla commissione urbanistica, mette nero su bianco i motivi che hanno indotto l’amministrazione a bocciare il progetto. Il parco dovrà sorgere in un’area agricola e in una zona che il piano urbanistico comunale ha destinato allo sviluppo residenziale e turistico. «Se la Regione dovesse approvare il progetto il Comune dovrebbe modificare il puc e sacrificare così il piano di riqualificazione della zona sud-est della città - ha precisato l’assessore–. Senza considerare che le pale verrebbero installate a meno di cento metri dalle domus de janas in aperta violazione della normativa sulla tutela del patrimonio storico e archeologico».

Con la decisione di ieri il Comune si è schierato a fianco dell’amministrazione di Orani che da mesi conduce una lotta dura contro il parco. L’ultima parola, comunque, spetterà alla Regione. Oggi l’appuntamento è negli uffici dell’assessorato regionale all’Ambiente per la conferenza dei servizi che dovrà dare l’ultimo assenso al progetto.

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