La Nuova Sardegna

Nuoro

Promozioni all’Asl, Nursind all’attacco

di Valeria Gianoglio
Promozioni all’Asl, Nursind all’attacco

Il sindacato scrive alla Corte dei conti: bloccate quella delibera priva di contrattazione e in spregio delle norme

15 aprile 2014
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NUORO. In gergo, si chiamano “nuove posizioni organizzative”. In parole molto povere sono promozioni a tutti gli effetti. Sei dipendenti dell’Asl nuorese che in questi ultimi giorni, in seguito a una delibera firmata dal direttore generale Antonio Maria Soru, hanno ottenuto nuovi incarichi e di conseguenza un aumento di stipendio. Tutto illegittimo, dice il sindacato Nursind. E non tanto perché qualche settimana fa il neo assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, con un’apposita circolare, aveva vietato ai manager delle Asl di fare anche questo genere di promozioni, visto e considerato che l’intero settore era in una fase di transizione, ma soprattutto perché, dice il sindacato, le sei promozioni violano le norme del contratto nazionale della sanità e le violano su più fronti. In estrema sintesi non è stato concordato quanto e quali fondi destinarci. Così, il Nursind provinciale coordinato da Mauro Pintore, attraverso il suo avvocato Monica Collu, ha preso carta, penna, e codici, e ha scritto una denuncia piuttosto precisa alla Corte dei conti segnalando punto per punto tutte le violazioni registrate nella delibera dell’Azienda sanitaria.

La prima violazione, scrive l’avvocato Collu per conto del Nursind nella richiesta di immediata revoca della delibera-promozioni, riguarda le disposizioni del contratto nazionale di lavoro del comparto sanità. «Non esiste alcun accordo con le organizzazioni sindacali, infatti – sostiene il sindacato – sulle risorse del fondo contrattuale da destinare al finanziamento delle posizioni organizzative». Prima di affidare qualsiasi tipo di nuovo incarico, infatti – ricorda il sindacato – l’Asl deve accordarsi con i sindacati su quante e quali risorse economiche assegnare ai nuovi incarichi. «Il conferimento delle posizioni organizzative – precisa ancora la denuncia del Nursind provinciale – deve essere individuato nell’ambito del budget individuato in sede di contrattazione integrativa decentrata».

Eppure, dice il Nursind, nonostante queste prescrizioni, l’Asl 3 ha fatto le sei promozioni senza comunicare o contrattare nulla con nessuno. E che non ci sia stata alcuna contrattazione, del resto, come fa notare lo stesso sindacato, l’azienda lo ammette nella sua stessa delibera quando scrive, utilizzando il tempo futuro, che «l’ammontare delle indennità di funzione saranno oggetto di contrattazione da parte delle organizzazioni sindacali». Il problema è che secondo il Nursind, la contrattazione andava fatta prima, e non a posteriori. Per questo motivo, secondo il sindacato, la delibera con la quale il manager dell’Asl Antonio Maria Soru è del tutto illegittima. E dunque deve essere annullata

Ma la lettera-denuncia mandata anche alla Corte dei conti, segnala anche altri punti di irregolarità della stessa delibera. Come se non bastasse, segnala il Nursind, non solo l’Asl ha fatto sei promozioni illegittime, ma per giunta ha assegnato loro anche una indennità «in misura superiore a quella prevista dal contratto nazionale di lavoro del settore. Inoltre agli stessi “promossi”, sottolinea il legale del Nursind, non sono stati assegnati gli obiettivi da conseguire. Pare insomma che gli assegnatari degli incarichi di posizioni organizzative non sempre siamo sottoposti a verifica dei risultati perseguiti, quando non addirittura del tutto privi di pianificazione degli obiettivi».

Ma più in generale, sottolinea il Nursind, nella gestione delle sei promozioni, sono state «violate le prerogative delle organizzazioni sindacali e c’è stata una condotta anti-sindacale ex articolo 28 delle legge 300 del 1970», oltre a essere stata violata la disposizione del regolamento azianedale che stabilisce la durata del conferimento dell’incarico delle posizioni organizzative. Per questi motivi, insomma, la delibera deve essere annullata.

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