La Nuova Sardegna

Nuoro

«Pd, primarie aperte per la segreteria»

«Pd, primarie aperte per la segreteria»

La richiesta di tre candidati alle recenti regionali è stata inviata anche al segretario Matteo Renzi e a Luca Lotti

08 aprile 2014
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NUORO. La stagione dei congressi (cittadino, provinciale e regionale) si avvicina e di conseguenza crescono le tensioni all’interno del Partito democratico. Che nel territorio sta attraversano una fase molto delicata, che vorrebbe essere di rinnovamento ma che invece sembrerebbe più altro di riposizionamento. Le tensioni sono esplose incredibilmente dopo la vittoria alle Regionali. Un successo sofferto, che ha fatto finire sulla graticola il segretario provinciale Giuseppe Pirisi, che per allestire le liste si era dovuto impegnare con il bilancino di precisione e aveva dovuto tenere a bada le fughe in avanti di troppi candidati per i soli sei posti in lista. Con i conseguenti malumori che, nonostante la vittoria, hanno continuano a trascinarsi e anzi si sono addirittura acuiti proprio a causa delle scelte per la lista.

E ora che la stagione dei congressi è alle porte la situazione sta diventando incandescente. Infatti, se in Comune il sindaco Sandro Bianchi sta riuscendo a tenere la situazione in pugno, non senza difficoltà, per arrivare il più serenamente alla fine naturale del mandato, nella primavera 2015, non altrettanto sta accadendo in Provincia. Dopo la decadenza del presidente Deriu, c’è stato un avvicendamento di assessorati che sembrava il preludio di una pace tra le varie anime del Pd almeno fino alla scadenza della legislatura. Ma qualcosa non starebbe filando per il verso giusto.

Ma il segretario provinciale deve anche fronteggiare altre situazioni delicate, una delle quali è arrivata sulla sua scrivania ieri mattina in una lettera firmata da Carlo Prevosto, Lucia Chessa e Clara Michelangeli, tre candidati alle ultime regionali che hanno sempre detto di non aver avuto il sostegno del partito per la loro candidatura e ora vogliono contare di più all’interno del Pd. Nella lettera, che oltre che a Giuseppe Pirisi, è stata inviata anche al segretario nazionale Matteo Renzi, al segretario organizzativo nazionale Luca Lotti e segretario regionale Silvio Lai, i tre fanno una spietata analisi della situazione del Pd in provincia e poi chiedono primarie aperte per la scelta del segretario.

«Riservando il voto ai soli iscritti – hanno scritto Prevosto, Chessa e Michelangeli – il risultato non rappresenterebbe affatto né gli elettori, né i militanti del partito e quindi chiediamo con forza che l'elezione dei prossimi organismi dirigenti, provinciali e cittadini avvenga attraverso lo strumento delle primarie aperte, evitando così i pesanti condizionamenti dei signori delle tessere».

Parole pesanti sulle quali il segretario Pirisi ha preferito glissare, sostenendo invece di «essere pienamente d’accordo, ma c’è un regolamento da rispettare. Per quanto riguarda le segreterie provinciale e cittadina le primarie sono riservate agli iscritti del Pd – ha spiegato Giuseppe Pirisi -. Personalmente sono favorevole alle primarie aperte, ma non può eSsere sottovalutato che l’iscritto al partito ha un valore e deve poter scegliere lui chi lo deve rappresentare negli organismi interni. Sono d’accordo con i tre compagni di partito sul fatto che il Pd dev’essere aperto a tutti e, soprattutto, ha bisogno del contributo di tutti. Siamo pronti ad ascoltare tutti – ha insistito Pirisi, appena rientrato da Cagliari dove sono state decise le date dei congressi, che si svolgeranno a giugno, subito dopo le elezioni europee –. Ben venga chi vuole collaborare e quanti vogliono portare idee e contributi».

Parole di comprensione e disponibilità nei confronti di tutti, anche di chi fin dall’indomani della vittoria alle Regionali non gli aveva risparmiato pesanti critiche sulla gestione del partito in provincia.

«Serve un cambio di marcia – ha infatti ribadito Carlo Prevosto, forse il più critico dei tre firmatari nei confronti della segreteria –. Questo gruppo dirigente ha portato il Pd in una situazione di stallo che non può continuare perchè ci porterebbe alla rovina visto che tra meno di un anno si voterà per le amministrative. Alle Regionali ho perso, d’accordo – ha sostenuto Prevosto –, ma anche per questo voglio impegnarmi di più per il partito, vorrei contare di più per quanto riguarda le strategie future. E invece nessuno risponde alle nostre sollecitazioni. Ma basterebbe guardare i numeri disastrosi delle ultime Regionali – ha concluso – per rendersi conto della situazione. Qualcuno risponda alle nostre richieste».

Clara Michelangeli, in piena campagna elettorale per essere rieletta sindaco di Onanì, il 25 maggio, ha condiviso la linea e aggiunto: «Vorrei vedere un cambio di rotta, un inserimento di giovani e mi piacerebbe vedere il Partito democratico crescere. Bisogna ritornare tra la gente».

Su questa linea viaggia anche Lucia Chessa, sindaco di Austis, una che non ha mai esitato a esporsi: «Bisogna rinnovare, cambiare passo, ritrovare l’entusiasmo e aprire il partito a tutti e non trincerarsi dentro il solito fortino, stando ben ancorati alle poltrone». (plp)

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