La Nuova Sardegna

Nuoro

la protesta

Eolico, fioccano le polemiche No del Collettivo comunista

NUORO. No al parco eolico nel territorio tra Orani e Nuoro. A contestare il progetto della multinazionale spagnola Gamesa che ha installato pale eoliche in Europa e nel mondo, e che ora intende...

31 marzo 2014
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NUORO. No al parco eolico nel territorio tra Orani e Nuoro. A contestare il progetto della multinazionale spagnola Gamesa che ha installato pale eoliche in Europa e nel mondo, e che ora intende costruire un parco eolico anche in Barbagia, tra Orani e Nuoro, è il Collettivo comunista (marxista-leninista) di Nuoro. Che invita la popolazione alla mobilitazione, con l’organizzazione di un comitato unitario popolare per la difesa del territorio «perché la lotta sarà dura – scrive in una nota il movimento politico cittadino – e solo con l’unità e la mobilitazione di massa, si vince». Il collettivo comunista ritiene che l’insediamento delle pale eoliche nel centro Sardegna sia l’inizio della realizzazione di 34 parchi eolici previsti nell’isola. «Questo avviene perché non esiste un piano energetico regionale, e rappresenta l’ennesima imposizione alle popolazioni da parte delle multinazionali straniere. In Sardegna c’è una sovrapproduzione di energia elettrica – spiega il movimento –: che senso hanno parchi eolici e fotovoltaici rispetto alle reali esigenze del territorio? Servono solo al profitto dei grossi monopoli. Ci hanno detto che il parco fornirà energia alla zona industriale di Pratosardo. Questo è falso – ribatte il Collettivo comunista –. L’energia prodotta verrà immessa in rete e utilizzata da chiunque, senza alcun beneficio economico. Inoltre, la zona industriale sta morendo, c’è un’azienda attiva su dieci cessate, e in alcune sono stati installati i pannelli fotovoltaici». Nel documento di protesta si rimarca inoltre come le popolazioni dei comuni dove saranno installate le pale eoliche, si siano già dichiarate contrarie al progetto visto che «molte torri sorgeranno su siti archeologici e creeranno un notevole danno paesaggistico ed economico, anche alle aziende agro-pastorali, a fronte di un indennizzo esiguo». La multinazionale ha già chiesto alla Regione la Valutazione di impatto ambientale con l’indicazione di esproprio per pubblica utilità «ma dov’è la pubblica utilità se i cittadini non traggono alcun beneficio?», si chiede il movimento politico. Che rivolge un appello alla mobilitazione alle comunità di Orani, Oniferi e Nuoro.

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