La Nuova Sardegna

Nuoro

Folla per “Atòbiu Limba e Tenore”

Folla per “Atòbiu Limba e Tenore”

Mamoiada, l’iniziativa è stata organizzata in ricordo di Piero Sanna

25 marzo 2014
2 MINUTI DI LETTURA





MAMOIADA. Grande successo per la manifestazione “Atòbiu Limba e Tenore”. Un pubblico delle grandi occasioni ha popolato l’iniziativa, dedicata al canto “a hussertu”. La kermesse, organizzata in ricordo di una delle voci più belle del rinomato gruppo di Bitti, Piero Sanna, si é aperta nel pomeriggio con gli interventi istituzionali. Presso la sede della Pro loco, il sindaco Graziano Deiana ha portato ai presenti i saluti e il benvenuto della comunità dei mamuthones e degli issohadores. Al primo cittadino hanno fatto seguito, poi, Antonio Mele, presidente dell’associazione padrona di casa, e Franco Davoli, vice-presidente del sodalizio “Tenores Sardigna”. Invitati a raccontare e presentare l’evento. Quest’ultimo rientra all’interno di un nutrito programma di appuntamenti, oltre venti tappe, fissate in altrettanti borghi. Tali appuntamenti si pongono come obiettivo la valorizzazione e la diffusione del canto millenario, formula tipica della cultura sarda e della società agro-pastorale, soprattutto nell’area dell’entroterra isolano. Esaurita, dunque, la prima parte introduttiva, a metà pomeriggio, si é dato il via alla conferenza.

“Cussertos de eris e de oe, commente mudant faeddu e cantigu”. Questo è il tema, sul quale i relatori sono stati chiamati a riflettere. In altre parole, gli interventi hanno esaminato l’evoluzione subita dal cantico e dalla parlata, nel corso degli ultimi decenni. L’interessante disamina é stata curata dal giornalista Mauro Piredda e dal docente del conservatorio di Cagliari Bustianu Pilosu. Un modo per comprendere quanto antiche melodie, echi lontani di mondi scomparsi, abbiano subito la contaminazione delle epoche e delle mode, perdendo, allora, un po’ di quella specificità e caratterizzazione originaria.

Si é dovuto, perciò, scavare nel profondo, fino a giungere alle radici di questa ritualità arcaica. Anche attraverso l’accurato ascolto di registrazioni, risalenti a diversi decenni fa. In tal modo, si é riusciti ad avvertire come la cadenza fosse molto più lenta. Come ciascun cantore avesse la sua tecnica personale, acquisita con la fatica dell’esperienza. Come ogni paese, inoltre, utilizzasse un differente metodo nell’intonare i versi, che diventava, del resto, un po’ il marchio distintivo. Approfonditi studi, interviste, ricerche hanno consentito di scoprire, d’altra parte, che perfino le donne si dedicavano a questa espressione artistica. In tarda serata, infine, la manifestazione é andata chiudendosi con l’esibizione di diverse compagini tradizionali. Compagini provenienti da Bultei, Loculi, Bortigali, Neoneli nonché, appunto, da Mamoiada. (ma.s.)

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative