La Nuova Sardegna

Nuoro

Un bilancio positivo per il progetto Fare con 42 disoccupati

di Lamberto Cugudda
Un bilancio positivo per il progetto Fare con 42 disoccupati

Tortolì, sono stati inseriti per un anno in aziende della zona L’iniziativa integrata ha coinvolto sei Comuni del territorio

08 marzo 2014
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Si è chiuso con un bilancio più che positivo il progetto Fare (famiglia-reti-emersione), il programma intergrato che ha visto impegnati sei Comuni dell’Ogliastra, le forze dell’ordine, le associazioni non profit, le scuole. È destinato ai cittadini “vulnerabili e inoccupati”. Quarantadue di loro sono stati i protagonisti di un’esperienza lavorativa durata un anno nelle aziende locali. I destinatari del programma hanno avuto la possibilità di lavorare nei settori dell’edilizia, del commercio, dell’artigianato, ricevendo una busta paga di 800 euro lordi al mese. Il progetto è stato finanziato con i fondi PoFesr 2007-2013. Barisardo, Cardedu, Gairo, Loceri e Tertenia sono i Comuni che hanno partecipato insieme a Tortolì. I soggetti destinatari, 42 persone dai 20 ai 60 anni d’età, hanno trovato occupazione in 36 aziende ogliastrine nei settori dell’edilizia, del commercio, della nautica, della scuola. Alcuni di loro hanno trovato un vero e proprio lavoro, altri hanno intrapreso per la prima volta un percorso d’inclusione che li ha immessi nel mercato, o più semplicemente nella società, rendendoli autonomi anche grazie alle borse lavoro. L’incontro conclusivo tenutosi al San Francesco, ha fatto registrare un interessante confronto sul tema dell’inclusione nella società e sui risultati del piano d’inserimento lavorativo dell’edizione 2013. Nel suo intervento il commissario straordinario del Comune di Tortolì, Vincenzo Basciu, ha detto: «Il nostro Comune è stato il coordinatore di questo progetto, dando avvio a un’azione straordinaria che ha consentito a tante persone di avvicinarsi al mondo del lavoro e di farlo con una struttura che li ha seguiti nell’orientamento, nell’organizzazione, nell’accompagnamento del percorso e che ora li incoraggia ad affrontare il mercato con una consapevolezza che diversamente forse, non avrebbero avuto». Di grande impatto l’intervento di don Ettore Cannavera: «Non possiamo ancora permetterci di pensare che chi vive nell’illegalità lo fa per genetica o predisposizione. anti degli studenti presenti – La nostra Costituzione parla di diritto al lavoro. Ma se la società non ci garantisce quel lavoro che abbiamo sognato dobbiamo combattere per convertire quel che abbiamo oggi in una buona opportunità per il futuro». Alessandro Pistis dell’associazione culturale Orientare ha rimarcato: «I risultati raggiunti dal Comune di Tortolì sono straordinari. Numerosi i destinatari del programma, interessante la possibilità che abbiamo avuto di estendere il periodo d’impiego dai cinque ai dodici mesi».

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