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Nuoro

il caso

L’umidità dietro gli scaffali, il segno dell’abbandono

L’umidità dietro gli scaffali, il segno dell’abbandono

NUORO. Dietro gli scaffali della biblioteca ragazzi della Satta una lunga fascia nera sul muro indica un’umidità incipiente, che non lascia per nulla tranquilli dirigenti e operatori bibliotecari....

10 gennaio 2014
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NUORO. Dietro gli scaffali della biblioteca ragazzi della Satta una lunga fascia nera sul muro indica un’umidità incipiente, che non lascia per nulla tranquilli dirigenti e operatori bibliotecari. Soprattutto perché tra i tavolini della sala spesso giocano e sfogliano libri bambini delle scuole dell’infanzia e della primaria. Il direttore Cugusi fa capire che è la conseguenza delle attenzioni mancate per il buon stato di salute dell’edificio da parte del Comune che è l’ente proprietario.

«L’inconveniente è dovuto al fatto che l’edificio è incompleto. Dal 1987 abbiamo presentato la richiesta sia per la sopraelevazione, sia per la realizzazione del tetto.

Non abbiamo mai avuto una risposta». Le conseguenze sono, oltre ai problemi di salubrità dei locali, anche quelle della ristrettezza degli spazi e l’impossibilità di gestire nella maniera migliore un fondo di 190mila libri, oltre alla dotazione di riviste, Cd e Dvd. Se ci si sposta nella vicina sede della sezione sarda, la Casa Buscarini, le note non sono granché diverse.

L’edificio alcuni anni addietro è stato ceduto dalla Regione prima allo stesso consorzio e poi “spostato” al Comune, perché potesse essere destinatario dei finanziamenti per l’ammodernamento.

I limiti raccontati sono quelli del mancato utilizzo del secondo piano, perché è necessario un intervento per rifare infissi, impianti elettrici e idraulici. La casa di Sebastiano Satta è anch’essa destinata alle attività della biblioteca intitolata al vate nuorese. «L’edificio è stato ristrutturato, ma non ancora trasferito al consorzio. La conseguenza è che rimangono inutilizzabili e indisponibili per lettori e ricercatori i fondi degli avvocati nuoresi: di Mastino, Oggiano e dello stesso Satta». (f.p.)

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