La Nuova Sardegna

Nuoro

Protesta a Mamoiada il pediatra c’è solo due volte a settimana

di Mattia Sanna
Protesta a Mamoiada il pediatra c’è solo due volte a settimana

I bambini “possono” ammalarsi solo il lunedì e il giovedì Gli altri giorni sono costretti a recarsi in ospedale

08 gennaio 2014
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MAMOIADA. Un solo pediatra per due giorni a settimana. A Mamoiada i bambini potranno ammalarsi solo il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio. La notizia è di quelle che destano immediato scalpore. Qualche giorno fa l’ufficializzazione dell’incarico alla nuova dottoressa. In quella occasione ci si è resi conto che i giorni e gli orari di ricevimento sono piuttosto limitati, oltre al fatto che quest’ultima è l’unica a coprire il territorio municipale. Il grido d’allarme, lanciato da diverse mamme del centro, celebre per le sue antiche maschere e raccolto dal blog locale “Mamujada barbaricina”, ha fatto presto il giro della rete, raccogliendo le ansie e le preoccupazioni di molti genitori.

«L’ambulatorio, dove verranno visitati i nostri piccoli – si osserva in un post sul social network facebook – sarà lo stesso della guardia medica e del veterinario, quindi, nella medesima sala d’attesa, andranno a transitare animali, pazienti adulti con diverse patologie, e fanciulli, anche di pochi mesi».

Il timore manifestato, da più parti, è, inoltre, che, perfino in presenza di una banalissima febbre, si sia costretti a recarsi da uno specialista di un paese vicino, o ci si debba rivolgere direttamente alle strutture sanitarie del capoluogo.

Con i disagi e le complicazioni facilmente intuibili, in termini di maggior tempo impiegato e di esposizione del minore ad una maggiore tensione fisica, non certo indifferente. La scelta della Asl di ridurre i presidi nel borgo del Nuorese pare sia dovuta ad un fattore numerico.

«Veramente siamo solo numeri?» si chiede, allora, un mamoiadino, particolarmente indignato. La motivazioni addotte dall’azienda nuorese sembra sia rintracciabili nel fatto che gli utenti sono scesi considerevolmente, in quanto molte famiglie, non soddisfatte del servizio precedente, hanno deciso di iscrivere i propri figli presso medici con studio in altri comuni limitrofi. «Negli ultimi anni – dichiara il vice-sindaco Francesco Golosio – abbiamo assistito ad una costante e rilevante riduzione delle prestazioni pubbliche, erogate a favore dei cittadini. È assurdo – aggiunge – che si scelga di tagliare proprio erogazioni essenziali, che, peraltro, coinvolgono, in questo caso, le fasce più deboli della popolazione».

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