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Nuoro

Messo in ginocchio dall’alluvione, imprenditore di Orosei si toglie la vita

Messo in ginocchio dall’alluvione, imprenditore di Orosei si toglie la vita

Gesto estremo di Pasqualino Contu, proprietario della 3C duramente colpita dagli allagamenti del 18 novembre. Negli anni scorsi, l’azienda era stata distrutta da altre due esondazioni - SPECIALE ALLUVIONE - TUTTE LE FOTO - TUTTI I VIDEO

06 dicembre 2013
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OROSEI. L’alluvione del 18 novembre, per Pasqualino Contu, ha rappresentato il colpo di grazia. La sua azienda, la 3C, che costruisce prefabbricati di cemento armato ed è conosciuta in tutta l’isola, è stata sommersa da un metro e mezzo di fango, con danni per un milione e mezzo di euro. Negli anni scorsi, altre due alluvioni avevano messo in ginocchio lo stabilimento, ma Contu era riuscito a rialzarsi e ripartire. Questa volta, il colpo è stato troppo duro. L’imprenditore si è tolto la vita stamattina, nel giardino della sua casa a Orosei. A lanciare l’allarme, un passante. Contu lascia la moglie e due figli.

Pochi giorni fa, il titolare della 3C aveva incontrato il presidente della Regione Cappellacci, in visita nelle zone colpite dall’alluvione, e gli aveva chiesto di attivare un canale di finanzimenti privilegiato per le aziende colpite. A Contu sarebbero bastati pochi fondi per ripulire i macchinari e riprendere la produzione. Ma gli aiuti non sono arrivati in tempo. Il dolore per questo ennesimo danno e le preoccupazioni per il futuro, infatti, hanno avuto la meglio sulla speranza di ripartire.

Pasqualino Contu aveva avviato l’industria con il padre nel 1980, che aveva iniziato a Nuoro con piccoli manufatti di cemento. All’epoca, l’unica area di Orosei in cui si potessero costruire industrie era proprio quella più esposta in caso di alluvione.

«Sono attonito e scosso». Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha commentato la notizia del drammatico gesto di Pasqualino Contu. «In questi momenti le parole non servono - ha aggiunto Cappellacci - Di fronte a un dramma umano che arriva dopo il dramma che ha colpito intere comunità, devastato territori e messo in ginocchio aziende e famiglie, l'unica cosa da fare è raccoglierci in silenzio e meditare, stringendoci alla moglie e ai figli dell'imprenditori di Orosei».

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