La Nuova Sardegna

Nuoro

Tre banditi assaltano l’ufficio postale

di Mattia Sanna
Tre banditi assaltano l’ufficio postale

Hanno sfondato una finestra con un muletto: speravano di trovare le pensioni e invece in cassa c’erano solo 4mila euro

03 dicembre 2013
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MAMOIADA. Ore 9,30: tre banditi assaltano l’ufficio postale di Mamoiada. Il bottino è magrissimo, appena quattromila euro. Un assalto spettacolare con un muletto col braccio telescopico con il quale tre banditi, con la divisa mimetica delle guardie giurate e il passamontagna e armati di fucili, hanno sfondato una finestra e sono entrati nell’ufficio pieno di gente. Approfittando Mentre un nubifragio si abbatteva sull’abitato. Un assalto spavaldo che ha colto di sorpresa gli anziani in fila in attesa della pensione, arricchita a dicembre anche dalla tredicesima. L’occasione migliore per i malviventi, convinti di trovare un bottino cospicuo. Ma hanno avuto troppa fretta, visto che a causa del maltempo il blindato con i soldi delle pensioni non era ancora arrivati e così in cassa c’erano poche migliaia di euro.

I dipendenti postali erano intenti nelle varie operazioni agli sportelli, tutto nella normalità fino alle 9,30. Poi, in pochi istanti le cose sono cambiate e all’interno del piccolo edificio di piazza Europa sono esplosi panico e confusione.La vetrata blindata che si affaccia nella parte dell’edificio, adibita agli impiegati è esplosa all’improvviso. Sfondata da un muletto, utilizzato come fosse un ariete. Il suo lungo braccio ha perforato il vetro, riducendolo in mille pezzi. Durante le manovre, il pesante mezzo, rubato nella notte in un cantiere alla periferia di Mamoiada, ha schiacciato sulla parete dell’ufficio postale, danneggiandola, l’auto utilizzata dai posti per la consegna della posta.

Uno dei rapinatori si è precipitato all’interno dello stabile, riuscendo, comunque, a strappare solo una cassettina di sicurezza con i pochi soldi contenuti. I malviventi avevano valutato erroneamente i tempi, ipotizzando che il furgone portavalori, con l’ingente quantitativo di denaro, fosse già passato per rifornire la cassaforte dell’ufficio.

Mentre il complice era intento a portare via quanto più possibile, un bandito sulla strada teneva sotto controllo la zona, impugnando minacciosamente un fucile. Un terzo, invece, era impegnato, nelle complicate manovre con il carrello elevatore rubato.

I testimoni che hanno assistito a quei momenti drammatici hanno raccontato che i tre componenti del commando indossavano tutti il passamontagna, la mimetica del tipo utilizzato dalle guardie giurate e anche il giubbotto antiproiettile. Un abbigliamento abbastanza inusuale e preoccupante. Ad assistere alla scena, tanti automobilisti che a quell’ora si spostavano nella via, in pieno centro.

È stata la prontezza di qualcuno di loro a far fallire i programmi del commando. Allertati telefonicamente, i carabinieri si sono precipitati immediatamente nell’ufficio postale. Ma il suono delle sirene ha indotto il gruppo di malviventi a desistere e, abbandonato il muletto di traverso nella strada per ostacolare il passaggio, i tre banditi si sono dati alla fuga a piedi. Fino a raggiungere in una strada poco distante un complice che li aspettava alla guida di un’Alfa Romeo 156 con il motore acceso. A tutta velocità, i rapinatori sono partiti in direzione di Fonni, inseguiti dalle forze dell’ordine. Ma sono riusciti a far perdere le loro tracce: l’auto è stata ritrovata qualche ora dopo bruciata lungo un viottolo alla periferia di Orgosolo.

Nell’ufficio postale di Mamoiada, subito dopo il colpo, oltre ai militari della stazione di Mamoiada, sono intervenuti quelli del comando di Nuoro e gli agenti del commissariato di Orgosolo e della squadra mobile e gli esperti della scientifica che hanno eseguito i rilievi alla ricerca di elementi per risalire ai rapinatori.

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