La Nuova Sardegna

Nuoro

Il sindaco di Bitti: «Al ministero sapevano del pericolo»

Il sindaco di Bitti: «Al ministero sapevano del pericolo»

22 novembre 2013
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DALL’INVIATO A BITTI. Lo dice con calma, il sindaco Giuseppe Ciccolini, e senza astio o rivalse. Ma le sue parole pesano come macigni. «È triste ricordarlo oggi, ma noi l’avevamo detto che Bitti era un paese a rischio. Tra il 2008 e il 2009 abbiamo inviato metri cubi di cartelle con progetti e relazioni per segnalare il problema che dopo il ciclone ha portato al disastro. Il paese in sostanza è costruito sopra l’argine di un corso d’acqua, è attraversato in lungo e in largo da un fitto reticolato di canali tombati, proprio quelli che hanno ceduto. Abbiamo spedito il nostro dossier al ministero dell'Ambiente, in un momento in cui credevamo ci fosse sensibilità per questi problemi e per la Sardegna in particolare (all’epoca era sottosegretario Bruno Dettori, ndr). Ci siamo rivolti alla Regione e al Genio civile dicendo sostanzialmente questo: tutti pensano che Bitti sia un paese sicuro, ma non lo è. Aiutateci a individuare una soluzione. Non siamo stati ascoltati».

L’amministrazione ha anche approvato il Pai, il piano idrogeologico, e al più presto si doterà del piano idraulico. «Abbiamo fatto un monitoraggio preciso delle frane. Purtroppo è successo ciò che avevamo previsto: tutte le zone individuate come Hc3 o Hc4, cioè ad alto rischio, sono state al centro del disastro». (p.me.)

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