La Nuova Sardegna

Nuoro

Immigrati e disabili, scendono in campo le donne di Barbagia

di Valeria Gianoglio

La neonata associazione Ibis si presenta oggi in piazza Satta La presidente Bidoni: in tempi di crisi l’unione fa la forza

19 settembre 2013
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NUORO. Ci sono assistenti sociali ancora piuttosto attive, giovani laureate ma anche professioniste del sociale che da tempo lavorano per conto dei comuni del territorio, ed ex sindacaliste agguerrite che hanno speso una vita tra studenti, insegnanti e difesa dei diritti spesso negati. Sarà che in tempi di crisi economica, le donne sono spesso abituate a rimboccarsi le maniche e ad aiutare il prossimo, sarà che più le singole comunità annaspano tra stipendi da fame e lavoro che non c’è, più i loro componenti cercano di fare fronte comune, certo è che mai come negli ultimi mesi, Nuoro registra un fermento mai visto, in tempi recenti, da parte delle associazioni.

L’ultima nata, in realtà, si è costituita un anno fa, ma si presenterà al pubblico, in modo ufficiale, soltanto questa sera, e in uno spazio d’eccezione visto che ha scelto come sede un vecchio edificio che si affaccia sulla celebre piazza Satta e fa angolo con via Marconi-via Baccarini. Ed è proprio lì, tra un bronzo di Costantino Nivola e una roccia che ricorda il granito del monte Ortobene, che stasera, dalle 19 in poi, la neonata associazione Ibis, dove l’acronimo sta per “Identità, benessere, interculturalità e solidarietà, si presenterà ai nuoresi con un inchino gentile, un brindisi, e un elenco nutrito di obiettivi da raggiungere. La lista delle cose da fare.

«In gran parte noi socie ci conoscevamo già da prima – spiega la presidente di Ibis, Lisetta Bidoni, nuorese, originaria di Orune, con un lungo passato da sindacalista della Cgil, in particolare nel mondo della scuola, e una più recente esperienza da preside – con altre ci siamo conosciute in corso d’opera. Siamo un gruppo di donne, ma l’associazione è sempre aperta anche agli uomini, accomunate dalla stessa passione e voglia di fare qualcosa di utile nel settore sociale. Perché mai come in questi periodi di grandi difficoltà, c’è bisogno di aiuto. Dagli immigrati ai disabili, a chi è senza lavoro, a chi ha semplicemente bisogno di non sentirsi solo. Ecco, è proprio di queste persone, che ci vorremmo occupare come associazione. Promuovendo iniziative, percorsi di sostegno, momenti di incontro, spesso insieme e in collaborazione con le istituzioni, con molte delle quali, del resto, siamo già in contatto».

Del direttivo, oltre alla presidente Lisetta Bidoni, fanno parte altre tre socie: Giovanna Pittalis, nuorese, che fa l’assistente sociale a Orgosolo, Haidee Bermudez, intermediatrice culturale panamense, Maria Lucia Mesina, assistente amministrativa. Tra le componenti più attive c’è anche Giovanna Peddio, che da tempo di occupa dei problemi legati all’integrazione e ai disabili. L’associazione Ibis, in questo primo anno di rodaggio silenzioso delle proprie attività, ha già distribuito le proprie forze in tre distinti gruppi di lavoro. Il primo si occupa di immigrati, il secondo di disabili, in collaborazione con il coordinamento di genitori per l’integrazione, e il terzo gruppo di occupa di benessere psicofisico.

Tra le attività che l’associazione vuole promuovere, tuttavia, come spiega la stessa presidente Lisetta Bidoni, ci sono anche «eventi culturali come dibattiti, incontri a tema, seminari, cineforum, e poi viaggi, visite guidate, attività artistiche e ludico-motorie. Ma vorremmo promuovere anche iniziative che mirino al miglioramento preventivo della salute degli anziani, dei disabili, e in genere delle persone in difficoltà, o attività formative finalizzate a facilitare il processo di integrazione dei disabili e degli immigrati».

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