La Nuova Sardegna

Nuoro

Redentore, a Nuoro la vetrina del folclore sardo

di Valeria Gianoglio
Redentore, a Nuoro la vetrina del folclore sardo

Tra sagra ed eventi collaterali sono serviti poco meno di sessantamila euro. Tagliati i costosi “fuochi”. Ben 2030 transenne lungo il percorso per i cavalli

25 agosto 2013
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NUORO. Il solo trasporto, dai 15 comuni della provincia che le hanno prestate, delle transenne che serviranno a recintare il percorso dei cavalli, è costato la bellezza di circa 10mila euro, tra affitto dei camion necessari e vari annessi. Ne sono servite ben 2030, infatti, per proteggere i due chilometri di strada dove passeranno i 220 cavalieri che stasera chiuderanno la sfilata del Redentore con i suoi 75 gruppi folk giunti da tutta la Sardegna. Nonostante le ristrettezze di bilancio, i finanziamenti regionali sempre più risicati e vincolati (118mila euro, metà dei quali, in base a una precisa prescrizione, devono essere destinati alla pubblicità dell’evento), il taglio di alcuni eventi collaterali come lo spettacolo pirotecnico, quella che partirà questo pomeriggio, alle 16, dalla Cattedrale di Santa Maria della Neve, sarà una sfilata del Redentore che riuscirà a sfornare comunque qualche grande numero, e a fare ancora una volta di necessità virtù.

Non è stato facile, per i soci di Mousiké – Agostino Chironi, Pierluigi Manca e Giacomo Sanna – vincitori dell’appalto, far quadrare i conti, rispettare le richieste del capitolato di gara, e farsi bastare quei poco meno di 60mila euro per mettere su tutto lo spettacolo. Ovvero sistemare le tribune, ritirare le transenne nei 15 comuni che le hanno gentilmente fornite e sistemarle lungo il percorso dei cavalli, allestire il palco per il festival regionale del folklore di questa sera, alle 21, ai “giardinetti” di piazza Vittorio Emanuele, occuparsi della regia, trasporti, hostess, e non solo. Di tutta la logistica, insomma, compresa quella degli altri appuntamenti promossi dal Comune per il Redentore che hanno preceduto la sfilata di oggi o la seguiranno.

Sessantamila euro, o poco meno, insomma, per metter su tutta la manifestazione. Tutto compreso. Se si escludono le spese dei gruppi, gestite, invece, in modo diretto dallo stesso Comune di Nuoro. Eppure, dunque, nonostante un finanziamento che è ben lontano dai numeri di epoche passate, la sfilata di oggi avrà comunque i suoi grandi numeri.

Per la prima volta dopo molti anni, infatti, il percorso dei cavalli si snoderà per circa due chilometri e seguirà quasi del tutto, se si esclude giusto la prima parte che comincia dalla Cattedrale, il tragitto che faranno i gruppi con il loro costume sardo. I cavalieri partiranno da piazza Dante, ovvero dal Comune, e saranno scortati per la prima volta dal neonato gruppo nuorese della Protezione civile. Perché, visto il grande numero di cavalieri – quelli registrati sono 220, ma all’ultimo, come sempre, se ne aggiungeranno altri – è stato necessario studiare qualche accorgimento di sicurezza più del solito. Sia per i cavalieri, sia per i gruppi in costume, comunque, sono previste quattro postazioni per la distribuzione dell’acqua: alla Cattedrale, in via Dante, in via Lamarmora e davanti alla chiesa delle Grazie.

Tutto è pronto, insomma: sei scuole cittadine sono pronte ad accogliere i 75 gruppi che le utilizzeranno come punto di appoggio e spogliatoio, diversi ristoranti si sono attrezzati offrendo un menù turistico per il giorno della sfilata, i bar si sono attrezzati di panini e cibarie varie.

L’assessore alla cultura Leonardo Moro – anche questa ormai è una tradizione – lancia il suo appello ai nuoresi. «Mi rivolgo a loro, cittadini e commercianti – dice – perché ciascuno con le proprie capacità e competenze animi il percorso, tenga aperto il proprio locale, mantenga alto, insomma, quel messaggio di grande e sincera ospitalità per il quale Nuoro è celebre».

«Quella di quest’anno in particolare – dice il sindaco Sandro Bianchi – è una edizione del Redentore frutto delle sinergie della città e del territorio. È il risultato del darsi da fare collettivo e delle associazioni. È una festa tutta nuorese, fatta dai nuoresi, a cui si aggiunge la disponibilità e l’aiuto di diversi comuni del territorio che ringrazio di cuore, specialmente quello di Oristano che ci ha fornito la tribuna centrale. È la prova che nei momenti di difficoltà economiche si riesc e a costruire qualcosa solo se si uniscono le forze».

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