La Nuova Sardegna

Nuoro

Biddas, arriva il bando bis per far rinascere il centro

di Tito Giuseppe Tola
Biddas, arriva il bando bis per far rinascere il centro

Macomer, domande entro il 27 agosto con finanziamenti fino a diecimila euro Recupero statico, igienico ed estetico degli edifici con materiali originari

10 agosto 2013
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MACOMER. Nuovo bando Biddas per recuperare il patrimonio abitativo del centro storico. Le risorse non sono tante, ma con le somme di cui dispone il comune si cercherà di realizzare il maggior numero possibile di interventi. Il termine per presentare le domande di partecipazione al bando scade il 27 agosto. Il timore è che la crisi vanifichi anche questo nuovo tentativo di intervenire nella parte vecchia di Macomer dove si contano molte case in abbandono che i proprietari non riescono a restaurare. Alcune sono in parte crollate, nella gran parte il degrado è visibile anche dall’esterno. Molte di queste case sono state “colonizzare” da teppisti. È accaduto negli anni scorsi che qualcuna sia stata incendiata.

L’obiettivo che l’amministrazione comunale si propone attraverso il bando è quello di frenare il degrado e di restituire all’uso i vecchi edifici, molti dei quali pagano l’Imu come seconde case e per i proprietari rappresentano un costo piuttosto pesante. Col nuovo bando si punta allo stesso tempo a utilizzare le risorse disponibili per investirle a Macomer ed evitarne la restituzione.

Negli anni scorsi, soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta, sono stati realizzati altri interventi che hanno consentito un parziale recupero del patrimonio abitativo. Già allora, in tempi di vacche grasse, era difficile convincere i proprietari a presentare un progetto e ad eseguire i lavori beneficiando dei finanziamenti per il recupero primario degli edifici. Si teme che con la crisi i proprietari di vecchie case nel centro storico rinuncino agli aiuti del bando Biddas lasciando gli edifici in abbandono. Il finanziamento massimo previsto e di circa diecimila euro. Il bando riguarda esclusivamente interventi di recupero primario di edifici del patrimonio edilizio storico e finanzia le opere necessarie per «il recupero dell’immobile dal punto di vista statico, igienico, funzionale ed estetico, senza modificare la struttura e utilizzando materiali e tecniche costruttive originari». Saranno pertanto finanziati «il consolidamento statico e il risanamento igienico delle strutture portanti, incluse le fondazioni, le scale, le coperture, le parti comuni degli impianti».

Sul patrimonio edilizio del centro storico aveva manifestato interesse a intervenire anche Area. Un anno fa l’agenzia che gestisce le case popolari aveva incontrato gli amministratori proponendo un intervento per il recupero di parte del patrimonio abitativo del centro storico per assegnarlo ai cittadini inseriti nelle graduatorie. A quel primo incontro, però, non hanno fatto seguito iniziative concrete.

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