La Nuova Sardegna

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Una grande folla ai funerali della sarta caduta dalle scale

JERZU. Per un pomeriggio la comunità jerzese si è fermata. Doveroso e accorato l’ultimo saluto a Teresa Patteri, morta nella tarda mattinata di giovedì nel laboratorio tessile dove lavorava da...

13 luglio 2013
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JERZU. Per un pomeriggio la comunità jerzese si è fermata. Doveroso e accorato l’ultimo saluto a Teresa Patteri, morta nella tarda mattinata di giovedì nel laboratorio tessile dove lavorava da trentasette anni, cadendo da una scala mentre sistemava dei berretti e battendo rovinosamente la testa. Una morte bianca che tutti hanno definito assurda. L’indagine in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Jerzu, al comando del capitano Sara Pini, ha raccolto le varie testimonianze delle colleghe e del titolare del berrettificio Demurtas, per definire l’esatta dinamica del tragico incidente e individuare eventuali responsabilità. Alle 16 di ieri la salma ha fatto il suo ingresso nella chiesa di Sant’Erasmo, accompagnata da un bagno di folla. Dolore e sgomento. Commozione profonda. Una cerimonia sobria e composta, in un silenzio surreale che ha unito tutti con dignità nel ricordo della sartina jerzese, amante del lavoro e della vita. «Siate sempre pronti, con le candele accese e la cintura ai fianchi, perché non sapete quando il Signore chiamerà». Le parole di don Salvatore Masala, parroco di Jerzu, acquistano un sapore particolare nel giorno in cui tutto il paese si è stretto attorno al dolore della famiglia. Nel cuore degli amici, delle colleghe e dei datori di lavoro rimane il grande vuoto per quel sorriso e quello sguardo che non c’è più, ma che tutti continuano a ricordare fra le lacrime, raccontando storie di vita vissuta con la donna. E proprio a loro il parroco rivolge parole di speranza e di conforto». (c.c.)

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