La Nuova Sardegna

Nuoro

Sequestro del poligono di Quirra: la parola al Gup

di Valeria Gianoglio
Sequestro del poligono di Quirra: la parola al Gup

Lanusei, nodo da sciogliere dopo la richiesta di sequestro del pm Fiordalisi. Ieri in tribunale la deposizione del comandante della base Sanzio Bonotto

23 aprile 2013
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LANUSEI. «Senta, generale, ci può dire quali attività militari avete programmato per i prossimi mesi nel poligono di Quirra?» chiede il gup Nicola Clivio.

«Non c’è alcuna attività programmata per i prossimi mesi. Nei giorni scorsi stavamo facendo la caratterizzazione delle aree da recintare, prima di procedere alla bonifica, ma le ultime decisioni della magistratura ci hanno bloccato. Se non avessimo altri vincoli, la bonifica potrebbe anche cominciare subito e concludersi nell’arco di un anno», risponde il comandante della base di Perdasdefogu, Sanzio Bonotto.

«Senta, generale, corrisponde al vero che lei è indagato?». «Affermativo», risponde Bonotto, rispolverando il gergo da esperto pilota dell’Aeronautica militare.

«Sembra il libro di Carlotto». La tappa di ieri dell’udienza preliminare sul caso Quirra che si trascina ormai da più di un anno comincia con toni soft, termina con la difesa che accusa il procuratore Domenico Fiordalisi di avere imbastito «un’indagine che, tra un intreccio e l’altro, sembra la trama del libro di Massimo Carlotto “Perdasdefogu”», e il pm che, dopo aver ribattuto punto su punto, risponde dicendo che per la difesa paradossalmente «è il pm a essere inquinato e non il poligono». Ma la vera sorpresa è la deposizione, come testimone, del comandante del poligono, Bonotto.

Slitta il possibile sequestro. Il gup Nicola Clivio lo spiega bene che la deposizione dell’ufficiale la ritiene necessaria per «valutare la richiesta di sequestro probatorio del poligono avanzata dal pm». Una decisione storica, che per la prima volta, nei 57 anni di storia della base, insieme ai pastori potrebbe comportare anche lo sfratto dei militari. Il gup, inoltre, vuole capire se la base ha programmato attività militari che potrebbero interferire con le operazioni del super perito nominato dallo stesso gup, Mario Mariani, l’ingegnere nucleare del politecnico di Milano. La riposta del generale Bonotto, è chiara: «Nessuna attività programmata», dice il numero 1 della base, «solo a luglio ci dovrebbero essere attività “in aria”, ma non a terra». Il gup Clivio ascolta tutto, ma alla fine decide di prendere un po’ di tempo, prima di decidere se accogliere la richiesta del pm di mettere sotto sequestro le aree militari, e di sfrattare da quelle zone anche le stellette. Una sorta di “fuori tutti”, pastori compresi, che fa agitare parecchio gli animi, tra accusa, difesa e ben 62 parti civili.

«Le memorie a gambe tesa». La decisione finale, dunque, slitta di qualche giorno, ma nel frattempo, ieri, tra le parti in causa la battaglia si fa più accesa del solito. Si fa sul metodo di lavoro del procuratore, accusato sostanzialmente, di non aver mai chiuso le indagini, e, nonostante questo, di continuare a produrre «memorie a raffica e a gamba tesa» quando per gli avvocati non si potrebbero produrre perché si è in fase di discussione.

Gli scienziati. Ma la battaglia si fa anche sulla professionalità di alcuni scienziati che nel caso Quirra si trovano spesso l’uno contro l’altro: chi nel ruolo di imputato,chi, invece, nel ruolo di consulente tecnico. Tra questi ultimi c’è anche il fisico del Cern di Ginevra, Evandro Lodi Rizzini, che ieri, seduto a fianco del procuratore Fiordalisi – che per difenderne la competenza messa sotto accusa dalla difesa non ha esitato ad alzare la voce – era pronto a parlare, ma il gup non gliel’ha concesso. «Non è un gesto di scortesia – ha spiegato – ma l’udienza era stata fissata solo per parlare del sequestro probatorio». E proprio sul capitolo-sequestro, il procuratore, ieri, ha chiesto di differire la decisione di qualche mese, «e soltanto dopo che il perito dirà se ritiene necessario fare nuovi campionamenti». Il gup decide tuttavia di non aspettare quel termine: scioglierà la riserva entro qualche giorno.

Le carte di Cagliari. Ma nel frattempo, per conoscere meglio l’attuale situazione del poligono, lo stesso gup del tribunale di Lanusei dispone l’acquisizione, dal tribunale di Cagliari, delle carte relative al sequestro disposto dal gip di alcune aree del poligono che secondo gli accertamenti del Corpo forestale sarebbero state oggetto di un’operazione illegale di distruzione di alcune piante. Per questo motivo, il generale Bonotto è stato iscritto nel registro degli indagati.

Nella prossima udienza, il 17 luglio, il perito Mario Mariani farà un primo resoconto delle sue analisi. Stando alle sue previsioni, farà prima una valutazione metodologica delle analisi già eseguite nella base da altri tecnici e solo dopo valuterà se fare nuovi campionamenti. E ha già annunciato che eventualmente li concluderà nell’arco di due settimane a giugno.

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