La Nuova Sardegna

Nuoro

Giovane nuorese crea un sito di tir-sharing

di Giovanni Bua
Giovane nuorese crea un sito di tir-sharing

In rete 500 camionisti: si può sapere quando rientrano senza carico e ottenere tariffe vantaggiose

23 gennaio 2013
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NUORO. La scelta del nome è di quelle felici: giocando sull’inglese è più facile da acchiappare per Google. E anche l’idea potrebbe fare il “botto”. Così almeno spera Francesco Murru, nuorese di 34 anni, cervello “di ritorno” dopo una laurea in economia e commercio a Firenze. Inventore di “sendilo”, il primo sito di tir-sharing della rete.

«L’idea mi è venuta durante le zingarate con i miei amici in autostrada – racconta –. Facevamo la colletta per benzina e caselli. E io vedevo i camion vuoti che facevano su e giù. E pensavo: che spreco». Un’idea che rimane a frullare dentro la testa del giovane, che si laurea specializzandosi in servizi turistici e trasporti. E torna nell’isola convinto che quei camion si potrebbero riempire.

Così nasce “sendilo”. On line da luglio e con già oltre 500 trasportatori registrati. L’idea è semplice, come tutte quelle che funzionano. Gli autotrasportatori si registrano nel sito. E informano che torneranno, mettiamo da Roma a Nuoro, con il camion vuoto dopo aver fatto una consegna. Indicano la loro capacità massima di carico, e la tariffa chilometrica: dai 20 centesimi per le tratte lunghe a un massimo di 80 per le più brevi. L’utente (un’azienda, ma anche un privato) va nel sito. E cerca la tratta che lo interessa impostando partenza e arrivo. Se trova quello che cerca prenota e paga con carta di credito o paypal. Il camionista viene avvisato con un sms e conferma. Andrà a prendere il carico all’indirizzo segnato (e identificato con cap e gps).

Risultato: un privato può ad esempio traslocare da Roma a Nuoro pagando qualche centinaio d’euro rispetto ai 2 o 3mila richiesti sul mercato. Stessa cosa per una piccola azienda, che può mandare i suoi prodotti in Sardegna a cifre irrisorie. E l’autotrasportatore ammortizza il rientro “a vuoto”. Altro vantaggio: sendilo (che trattiene un aggio del 3 per cento) paga subito. Chi invece fa le commesse spesso paga i camionisti dopo 60 o 90 giorni.

Il tutto presentato con un interfaccia volutamente minimale. Che nasconde però una macchina complessa. Che il giovane nuorese ha fatto tutta con le sue mani (e i suoi soldi). «Mi ha aiutato un amico che fa l’ingegnere elettronico a Torino – racconta – ma il resto è farina del mio sacco. Ho registrato marchio e dominio, affittato uno spazio web. E messo su un sito certificato per le transazioni. Tutto gestito da casa. Con la mia ragazza che vive con me e inevitabilmente ogni tanto è costretta a darmi una mano. Tutto quello che guadagno lo investo sul sito. Pubblicità su Google, per scalare l’indicizzazione. E traduzioni. Otto lingue, l’ultima il romeno». Sendilo infatti, nonostante il cuore sardo, mira all’Europa: «Soprattutto quella dell’Est – spiega Murru – da cui si muove una quantità enorme di merce. Anche se per ora i 500 iscritti sono quasi tutti italiani (un centinaio i sardi). Chiaramente con partita Iva, e fatture fino all’ultimo centesimo. Non vogliamo rischiare nulla».

Non male visto l’investimento iniziale vicino allo zero. «Certo non siamo in America – chiude il giovane –. Qui per provare ad avere aiuti avrei dovuto spendere migliaia di euro per carte di ogni genere. Quei soldi li ho messi dentro il progetto. Siamo partiti piano. Ma andiamo avanti. E magari ci garantiremo un futuro nella nostra scalcagnata terra». Dove manca quasi tutto, ma non i cervelli. Che spesso scappano, ma ogni tanto decidono di tornare. Magari dentro un camion vuoto.

@giovanni_bua

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