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Nuoro

Demolizioni,vince il partito della legalità

Demolizioni,vince il partito della legalità

Per il procuratore di Lanusei, Fiordalisi, gli abbattimenti stanno agendo da deterrente verso nuovi reati non solo edilizi

22 novembre 2012
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di Paolo Merlini

wINVIATO A LANUSEI

La demolizione più singolare risale all’aprile scorso, nel territorio di Jerzu: una diga. Non pensate alle dimensioni delle grandi opere pubbliche, qui si parla di una struttura di cemento di tre metri d’altezza per sei circa di larghezza, fatta per deviare il corso di un fiumiciattolo. Ma di una diga pur sempre si tratta. Delle 90 demolizioni di edilizia abusiva eseguite dall’inizio dell’anno a oggi, il procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ricorda in particolare questa, anche perché il suo abbattimento fu reso difficile dall’asperità della zona e dalla cocciutaggine del proprietario. Ma da una ventina di giorni a oggi, dopo la scadenza della “tregua” concessa in seguito alle richieste di numerosi sindaci dell’Ogliastra, le demolizioni procedono speditamente, al ritmo di una o due al giorno. Le ultime, sulla costa di Tortolì: ieri un casotto in legno nella spiaggia di Foxi Lioni e il giorno prima una villetta nel lido di Orrì.

Dottor Fiordalisi, le ultime demolizioni sembrano procedere senza intoppi e problemi di ordine pubblico. È realmente così?

«Tutto si sta svolgendo regolarmente. Voglio sottolineare che questa azione sta avendo un grosso impatto positivo sulla repressione non solo dell’abusivismo, infatti vi è un calo evidentissimo dei nuovi reati edilizi, ma ha un effetto deterrente su tutte le attività delinquenziali. Proprio negli ultimi mesi abbiamo notato un blocco totale di intimidazioni verso gli amministratori pubblici, un fenomeno che in Ogliastra era allarmante. Quattro anni fa, quando sono arrivato alla procura di Lanusei, la provincia era ai vertici di questa classifica in Italia. Un sintomo chiaro di una giustizia assente, che non funziona. Ora, con la riattivazione di tutti i fascicoli del giudice di pace che erano bloccati da molti anni, con indagini impegnative su una serie di omicidi, anche con la vicenda Quirra, si assiste a un ridimensionamento di tutte le attività delinquenziali. Da due anni non viene commesso un omicidio, le rapine sono molto diradate, c'è la netta percezione di un miglioramento. Una delle cause è anche l'esecuzione di sanzioni amministrative come le demolizioni, che hanno un effetto dissuasivo dal commettere nuovi reati».

C’è comunque un vasto fronte di opposizione alle demolizioni. Ed è singolare che in Ogliastra abbia una veste per così dire istituzionale, con amministratori e partiti impegnati in prima fila.

«L’opposizione c’è qui come in tutta Italia. Quanto alla sua osservazione, diciamo che c’è anche una riattivazione positiva da parte degli organi amministrativi e politici di percorsi legittimi per l'approvazione dei Puc o di piani di risanamento, e la legge ora in discussione al consiglio regionale (primo firmatario Stochino del Pdl, ndr) ne consentirà degli altri. Tutto ciò non può che essere visto positivamente, perché si viaggia in modo parallelo verso un risanamento del territorio. È un percorso che avviene sia con l'esecuzione delle sentenze, sia con i programmi urbanistici e i piani di risanamento che potranno essere approvati, in tempi non lunghissimi. La discrasia è tra questi tempi e quelli che la giustizia deve seguire per l'esecuzione delle sentenze, nel senso che noi, secondo la giurisprudenza dettata dalla Cassazione, possiamo sospendere solo per le strutture da demolire per le quali si prevede a brevissimo una concessione in sanatoria, cioè poche settimane. In caso contrario, anche in base alla nuova legge regionale, è chiaro che non possiamo sospendere l'esecuzione».

Mettiamo che il consiglio approvi la legge salva abusi domani. Le demolizioni ancora sulla carta, circa 150, che fine fanno, vengono sospese?

«Le legge all’esame non prevede una sospensione, non contiene una norma con la quale espressamente si stabilisce la sospensione delle esecuzioni delle sentenze. Se lo facesse dovremmo adeguarci, ma al momento non lo prevede».

Lei ha appena avuto un incontro con i firmatari della legge e con alcuni amministratori comunali. Che scopo aveva?

«È stata un’informazione reciproca sull'attività nel rispetto delle competenze di ciascuna autorità, un raccordo istituzionale ma ribadisco di tipo informativo».

Con le demolizioni andrete avanti sino a quando, metà del 2013?

«Andremo avanti sino alla loro totale esecuzione. È un’attività cominciata quattro anni fa, man mano che si va avanti con i rilievi si procede dalla prima all'ultima».

Le demolizioni riguardano sentenze passate in giudicato. Erano esecutive da molti anni? E perché non sono state applicate?

«Alcune da molti anni, alcune più recenti. Semplicemente, non era mai stato fatto».

Questo accade in gran parte della Sardegna?

«Io parlo solo della mia zona di competenza».

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