La Nuova Sardegna

Nuoro

Abusi edilizi, in Ogliastra tornano in azione le ruspe

Abusi edilizi, in Ogliastra tornano in azione le ruspe

Dopo il blocco di ieri per un guasto meccanico, sono tornate stamane in azione le ruspe per la demolizione delle case abusive sulla costa dell’Ogliastra - FOTO

06 novembre 2012
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SANTA MARIA NAVARRESE. Dopo il blocco di ieri per un guasto meccanico, sono tornate stamane in azione le ruspe per la demolizione delle case abusive sulla costa dell’Ogliastra. Alle 8, su disposizione del procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, la squadra di una ditta di Cuneo si è presentata davanti all’abitazione di un operaio a Santa Maria Navarrese. Due ore di tensione tra le forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, e il proprietario che si è barricato all’interno con la famiglia per impedire l’abbattimento della sua villetta, un edificio con pianterreno e primo piano «costruito - dice il padrone di casa - con i sacrifici di una vita». Alle 10 la protesta è cessata e la benna ha cominciato a demolire parte del fabbricato: per completare l’opera ci vorranno un paio di giorni. Sono complessivamente una sessantina le abitazioni abusive in Ogliastra che la Procura intende abbattere perchè edificate in zone interdette, in violazione della legge e delle norme urbanistiche vigenti. I proprietari confidano ora in una proposta di legge che potrebbe salvare le loro abitazioni dalle ruspe: il provvedimento firmato dal consigliere regionale ogliastrino Angelo Stochino (Pdl) è già approdato in commissione e giovedì prossimo, 8 novembre, sarà ascoltato in audizione l’assessore all’Urbanistica Nicolò Rassu. I vari comitati degli abusivi stanno organizzando una manifestazione a Cagliari per il 13 novembre prossimo, quando la proposta dovrebbe essere discussa in Consiglio. L’orbiettivo, aveva spiegato Stochino presentando l’iniziativa, è di «contribuire ad evitare demolizioni indiscriminate non di seconde case o case per villeggiatura, ma prime abitazioni, realizzate con sacrifici, la cui unica colpa è stata quella di discrepanze, a volte lievi, altre più evidenti, rispetto a quanto consentito dalla normativa».

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